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Campo di internamento di Renicci
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Il campo di internamento di Renicci (formalmente Campo di internamento fascista e badogliano n. 97) fu un campo di internamento situato in Italia presso Renicci, una località della frazione Motina, nel comune di Anghiari, in provincia di Arezzo.
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Era destinato alla reclusione di civili jugoslavi, per lo più rastrellati dalle truppe italiane in Slovenia e in particolare nell'allora provincia di Lubiana e, dopo il 25 luglio 1943, anche di un centinaio di anarchici provenienti in massima parte da Ventotene e reduci dalla guerra di Spagna[1]. Il regime di Badoglio aveva fatto propria in tutto e per tutto la categoria fascista di "nemico anti-italiano", ponendosi in lineare continuità sia rispetto al razzismo anti-slavo, sia nelle persecuzioni verso gli antifascisti più combattivi[2]. Con la fuga in massa dei prigionieri il 14 settembre 1943, in coincidenza con l'arrivo delle truppe tedesche, cessa l'attività del campo.