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modello di automobile Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
La seconda generazione della Renault Captur, un crossover SUV della casa automobilistica francese Renault, è prodotta dal 2019.
Renault Captur | |
---|---|
Descrizione generale | |
Costruttore | Renault |
Tipo principale | crossover SUV |
Produzione | dal 2019 |
Sostituisce la | Renault Captur I |
Euro NCAP (2019[1]) | |
Altre caratteristiche | |
Dimensioni e massa | |
Lunghezza | 4230 mm |
Larghezza | 1800 mm |
Altezza | 1593 mm |
Passo | 2630 mm |
Altro | |
Assemblaggio | Valladolid (Spagna) Wuhan (Cina) |
Stile | Laurens van den Acker |
Stessa famiglia | Renault Clio V Nissan Juke Renault Taliant Mitsubishi Colt VII Mitsubishi ASX II |
Auto simili | Hyundai Bayon, Lexus LBX, Fiat 500X, Alfa Romeo Junior |
Dal 2023 viene venduta in Europa anche con il nome di Mitsubishi ASX.
Nel 2019 viene presentata al Salone dell'automobile di Francoforte[2][3] la seconda generazione della Captur, sviluppata sul nuovo pianale CMF-B, che condivide con la quinta generazione della Renault Clio e la seconda generazione della Nissan Juke.
La Captur II è più alta e lunga rispetto alla generazione precedente,[4][5] andandosi a porre nel segmento delle SUV di medie dimensioni.
Al lancio sono disponibili due motorizzazioni turbocompresse a benzina da 1,0 litro tre cilindri e 1,3 litri quattro cilindri della famiglia Renault H5Ht e un motore turbodiesel da 1,5 litri. In seguito ha debuttato anche una variante ibrida sviluppata e ingegnerizzata congiuntamente dalla Renault-Nissan e da Mitsubishi.[6] Nell'estate 2020 i motori diesel sono stati rimossi dal listino.[7]
Al Salone di Bruxelles 2020[8] Renault ha presentato la Captur E-Tech Plug-in. Questa versione ibrida plug-in è equipaggiata col motore H4M Renault-Nissan da 1,6 litri con 91 CV a ciclo Atkinson, abbinato a un motogeneratore da 34 CV e un motore elettrico da 67 CV, per una potenza totale di 160 CV. L'energia generata dal recupero in frenata o prodotta dal motore termico o attraverso la ricarica della batteria a una presa elettrica, viene immagazzinata in una batteria agli ioni di litio da 9,8 kWh, consentendo un'autonomia di 50 km in modalità completamente elettrica secondo il ciclo WLTP. Il motogeneratore è collegato direttamente al motore termico tramite degli ingranaggi al volano anziché attraverso una cinghia dentata in gomma. Il suo ruolo è quello di avviarlo, assisterlo in fase di accelerazione e veleggio o di produrre elettricità. Il motore elettrico principale ha a sua volta 2 marce di funzionamento e si trova attaccato al cambio. Il sistema moto-propulsore si caratterizza per l'assenza della frizione e per il cambio dotato di 4 marce non sincronizzate a ingranaggi con filettatura dritta anziché obliqua come sulle vetture della tradizione, utilizzando un sistema simile a quello dei cambi a innesti frontali. Quando è richiesta maggiore potenza o la batteria è scarica, il motore si collega al cambio e direttamente alle ruote per dare trazione; uno dei due motori elettrici funge da sincronizzatore, in maniera tale da allineare i giri del motore a quelli delle ruote, evitando le cosiddette "grattate". Per semplificare, ridurre il peso e gli ingombri, il motore termico ha solo 8 valvole (due sole per cilindro), alcuni organi meccanici ausiliari come la pompa dell'acqua e dell'olio, il compressore del climatizzatore e il servofreno non funzionano come di consueto mediante il movimento meccanico del motore, ma sono elettrici.[9][10]
La versione ibrida semplice ha debuttato a ottobre 2020. Utilizza lo stesso motore da 1,6 litri con 91 CV, però viene abbinato a un motogeneratore da 20 CV e a un motore elettrico da 48 CV, per una potenza totale di 145 CV.[11]
Modello | Disponibilità | Motore | Cilindrata (cm³) | Potenza | Coppia Massima (Nm) | Emissioni CO2 (g/km) |
0–100 km/h (secondi) |
Velocità max (km/h) |
Consumo medio (km/l) |
1.0 TCe | dal 2021 | Benzina | 999 | 67 kW (91 CV) | 168 | 132 | 13,5 | 170 | 17,2 |
1.0 TCe | dal 2019 al 2021 | Benzina | 999 | 74 kW (101 CV) | 160 | 100 | 11,8 | 187 | 22,7 |
1.3 TCe | dal 2019 al 2021 | Benzina | 1333 | 96 kW (131 CV) | 240 | 119 | 9,0 | 200 | 19,2 |
1.3 TCe | dal 2021 | Ibrido leggero, benzina | 1333 | 103 kW (140 CV) | 260 | 130 | 10,3 | 196 | 17,5 |
1.6 E-TECH | dal 2021 | Ibrido autoricaricabile, benzina | 1598 | 69 kW (94 CV) + 37 kW (49 CV) = 105 kW (143 CV) | 148 | 110 | 10,6 | 170 | 20,4 |
1.6 E-TECH | dal 2020 | Ibrido ricaricabile, benzina | 1598 | 69 kW (94 CV) + 48 kW (65 CV) = 105 kW (159 CV) | 205 | 30 | 10,1 | 173 | 76,9 |
1.5 Blue dCi | dal 2019 al 2020 | Gasolio | 1461 | 70 kW (95 CV) | 220 | 100 | 15,3 | 170 | 21,4 |
1.5 Blue dCi | dal 2019 al 2020 | Gasolio | 1461 | 85 kW (116 CV) | 260 | 106 | 10,8 | 188 | 22,0 |
1.0 TCe GPL | dal 2019 | GPL | 999 | 74 kW (101 CV) | 160 | 119 | 13,0 | 173 | 13,2 |
Ad inizio 2022 la Mitsubishi Motors Europe ha mostrato un teaser della seconda generazione della Mitsubishi ASX sviluppata per il mercato europeo[12]. Presentata a settembre dello stesso anno, si tratta di un rebadge della seconda generazione della Renault Captur[13], frutto di un accordo tra Mitsubishi Motors e Renault[14]. La nuova Mitsubishi ASX presenta una forma più compatta e motorizzazioni benzina, mild hybrid e ibride.[15], con il lancio che è avvenuto nella primavera 2023. Come la gemella francese, anch'essa è basata sulla piattaforma modulare CMF-B, sviluppata congiuntamente dalla alleanza Renault-Nissan-Mitsubishi.
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