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Regalità
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La regalità è una condizione peculiare riconosciuta al capo di uno Stato, detentore del titolo di re, principe, duca regnante, o altra qualifica nobiliare.[1]
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Sebbene sia stata progressivamente identificata col regime monarchico a partire dallo sviluppo degli Stati assoluti del XVII secolo,[1] come quello francese, in cui una sola persona esercitava il potere supremo, la regalità tuttavia aveva un significato più ampio, connotando ad esempio anche le repubbliche di Genova o di Venezia, e anticamente lo stesso regno di Francia, che erano contemporaneamente monarchici, aristocratici e democratici.[2]
La regalità pertanto non andrebbe identificata in maniera unilaterale con forme politiche come la sovranità, o l'impero, né con la tirannia che è un regime in cui chi esercita il potere è libero da ogni limitazione.[1]
Lo studio della regalità, a lungo trascurato da sociologi, politologi e storici, è stato riportato in auge dall'antropologia sociale, con le opere dei britannici James George Frazer, Henry Sumner Maine, Arthur Maurice Hocart, o dei francesi Georges Dumézil o Pierre Clastres. In Italia l'argomento è stato oggetto di studio da parte di Julius Evola.[3]