Raid di John Brown contro Harpers Ferry
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Il raid di John Brown contro Harpers Ferry (noto anche come raid di John Brown o raid su Harper's Ferry)[1] fu un'incursione, da parte del militante abolizionista John Brown e dei suoi uomini, su un arsenale federale, compiuta nel 1859 con l'intento di dare il via a una rivolta di schiavi. L'arsenale si trovava nella cittadina di Harper's Ferry, allora nel territorio della Virginia.
Raid di John Brown contro Harpers Ferry parte Cronologia degli eventi principali che hanno portato alla guerra di secessione americana | |||
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Illustrazione di Harper's Weekly sull'assalto finale alla postazione di J. Brown | |||
Data | 16- 18 ottobre 1859 | ||
Luogo | Harper's Ferry (Virginia Occidentale) | ||
Causa | schiavitù negli Stati Uniti d'America | ||
Esito | Vittoria dell'United States Marine Corps | ||
Schieramenti | |||
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Comandanti | |||
Effettivi | |||
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Perdite | |||
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La banda di Brown, composta da 22 membri[2], venne sconfitta da una compagnia dello United States Marine Corps[3] guidata dal primo tenente[4] Israel Greene[4][5]. Il colonnello Robert Edward Lee era a capo del comando generale dell'operazione di riconquista dell'arsenale.
Brown aveva originariamente chiesto sia a Harriet Tubman sia a Frederick Douglass, entrambi incontrati nel corso dei suoi anni trascorsi a Springfield in qualità di propagandista abolizionista, di unirsi a lui nell'incursione: Tubman non fu in grado a causa di un'improvvisa malattia, mentre Douglass declinò l'invito ritenendo il piano irrimediabilmente destinato al fallimento[6].