Il 25 aprile 967 Radaldo prese parte al sinodo di Ravenna indetto da papa Giovanni XIII: venne esaminata la condotta di Eroldo, già arcivescovo di Salisburgo, confermandone la condanna e riconoscendo ufficialmente il suo successore Federico.[1][2] Il sinodo si tenne alla presenza dello stesso imperatore Ottone I di Sassonia.[1] Il documento riporta in calce la firma «Radaldus Rosilienses episcopus».[2]
Dopo Radaldo alcuni cronisti pongono nella cronotassi di Roselle un Ottone II, riferito all'anno 1000 e coinvolto in una lite tra Roselle e Populonia, ma le uniche fonti certe successive risalgono al 1015, quando è attestato il vescovo Ranieri.[3]
Stefano Sodi, Maria Luisa Ceccarelli Lemut, La diocesi di Roselle-Grosseto dalle origini all'inizio del XIII secolo, Quaderni dell'Istituto superiore di scienze religiose "Niccolò Stenone" n.2, Pisa, Pacini Editore, 1994, p.23.
Dopo Radaldo, secondo Cappelletti (p.641), un certo Ottone II sarebbe menzionato in una lettera di papa Gregorio VII, in riferimento ad una lite intercorsa tra i vescovi di Roselle e di Populonia all'epoca di papa Silvestro II (999-1003). Tuttavia nella suddetta lettera, trascritta dello stesso Cappelletti (pp.692-693), non appare mai il nome di Ottone, motivo per cui lo si tende a escludere dalla cronotassi di Roselle.
Stefano Sodi, Maria Luisa Ceccarelli Lemut, La diocesi di Roselle-Grosseto dalle origini all'inizio del XIII secolo, Quaderni dell'Istituto superiore di scienze religiose "Niccolò Stenone" n.2, Pisa, Pacini Editore, 1994, p.23.