Rabí
comune ceco Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Rabí è una città della Repubblica Ceca facente parte del distretto di Klatovy, nella regione di Plzeň.
Rabí Città | |
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Il centro abitato, con le rovine del castello | |
Localizzazione | |
Stato | Rep. Ceca |
Regione | Plzeň |
Distretto | Klatovy |
Amministrazione | |
Sindaco | Milan Leopold |
Territorio | |
Coordinate | 49°16′50″N 13°36′59″E |
Altitudine | 478 m s.l.m. |
Superficie | 14,32[1] km² |
Abitanti | 497[2] (1-1-2011) |
Densità | 34,71 ab./km² |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 342 01 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ČSÚ | CZ557013 |
Targa | KT |
Cartografia | |
Sito istituzionale | |
L'insediamento ha ottenuto lo status di città con il decreto del Presidente della Camera dei deputati n. 73 del 1º aprile 2010[3].
Si tratta del castello più grande (per superficie) di tutta la Boemia, sebbene oggi sia ridotto in rovine.
La fortezza venne fondata nel XIV secolo e fu più volte ricostruita. Venne gravemente danneggiata dagli hussiti, comandati da Jan Žižka, durante le guerre che opposero i riformati boemi ai crociati cattolici.
Nel 1479 il governatore della provincia, Půta Švihovský di Rýzmberk, entrò in possesso del complesso e diede inizio ad un radicale rifacimento del castello sotto la direzione del famoso architetto Benedikt Rejt. Furono realizzati nuovi edifici residenziali e di servizio, il castello fu ampliato e le fortificazioni elevate in altezza. Ai tempi di Půta Švihovský il castello divenne anche teatro di molti esperimenti di alchimia; un alchimista tedesco che aveva fallito nel tentativo di trasformare il piombo in oro venne imprigionato nella massiccia torre prismatica; anche tre donne furono murate vive dallo stesso Půta Švihovský per avere istigato sua moglie contro i suoi fratelli.[4] Suo figlio, infine, vendette il castello nel 1549.
Dopo altri passaggi di proprietà, il castello fu infine abbandonato e gravemente saccheggiato nel XVII secolo (soprattutto durante la guerra dei trent'anni), finendo per diventare una riserva di materiale da costruzione per i contadini dei dintorni. Nel 1920 gli ultimi proprietari privati (la famiglia Lamberk) donarono il castello allo Stato cecoslovacco.
Sono accessibili al pubblico gli spazi del Palazzo Reale, i resti delle scuderie e del castello superiore, con il belvedere in cima al maschio.[5]
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