Quinto Fabio Massimo (console 213 a.C.)
console romano nel 213 a.C. Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Quinto Fabio Massimo[3] (in latino Quintus Fabius Maximus; ... – 206 a.C.) è stato un politico romano.
Biografia
Figlio del famoso Quinto Fabio Massimo Verrucoso, fu edile curule nel 215 a.C.[1] e pretore nel 214 a.C.[1] Venne inviato dal padre al comando di due legioni nei pressi di Lucera in Apulia a sostituirvi il propretore, Tiberio Gracco, partito per Beneventum,[4] e cooperò abilmente con gli altri comandanti.
Nel 213 a.C. fu eletto console.[2] Ancora una volta la guerra contro Annibale venne affidata ai due consoli dell'anno: a Fabio e al collega Tiberio Gracco.[5] A Fabio venne assegnata l'Apulia,[6] mentre suo padre servì come legato sotto di lui.[7]
Nel 209 a.C., il padre Fabio Massimo, dopo essere divenuto console per la quinta volta,[8] ordinò al figlio di recuperare i resti dell'esercito di Fulvio Centumalo, circa 4 334 soldati, e di condurli al proconsole Marco Valerio, ricevendo in cambio da questi due legioni e trenta quiqueremi.[9]
Successivamente, nel 207 a.C., fu legato del console Marco Livio Salinatore[10].
Morì poco dopo, nel 206 a.C., e la sua orazione funebre fu pronunciata dal padre.
Note
Bibliografia
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