Prostituzione in Afghanistan
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In Afghanistan la prostituzione è ufficialmente illegale, con pene detentive per i trasgressori che vanno dai 5 ai 15 anni di detenzione.[1]
Pur essendo uno dei paesi più profondamente islamisti al mondo, in cui pertanto il sesso al di fuori del matrimonio viene severamente proibito[2], una certa attività di prostitute è stata a più riprese segnalata nella capitale Kabul e a Mazar-i Sharif nella zona più a nord del paese[3][4]: generalmente si tratta di vittime della tratta delle giovani donne, in parte anche esportate in Pakistan, Iran ed Emirati Arabi Uniti per sfruttamento sessuale e/o matrimoni forzosi.[5]
Dal rapporto stilato nel 2010 sul traffico di esseri umani anche donne provenienti dal Tagikistan, dalla Repubblica popolare cinese e dall'Uganda vengono portate in Afghanistan per esser introdotte nel mercato sotterraneo della prostituzione.[6][7]
Secondo il dipartimento del ministero dell'interno afghano che si occupa di crimini sessuali negli anni 2007-08 sono stati mediamente effettuati 2-3 arresti settimanali di prostitute[4].
La prostituzione esisteva di fatto anche sotto il precedente regime dei Talebani, i quali interpretavano ufficialmente con estremo rigore la legge islamica della Shari'a: durante il loro governo la tratta delle donne a fini di prostituzione ha prosperato[8][9]: le prostitute per lo più lavoravano in casa al riparo da occhi indiscreti[9][10][11].