Profondità di campo
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In fotografia, la profondità di campo indica la distanza tra il punto più vicino e quello più lontano, dalla fotocamera, nella quale gli oggetti ripresi sulla fotografia, risultano apparentemente a fuoco.[1] Viene misurata in metri o in centimetri lungo l'asse ottico, nella profondità della scena reale; rispetto alla distanza di messa a fuoco, si estende in parte davanti e in parte dietro al soggetto focalizzato. La sua estensione aumenta chiudendo il diaframma, diminuendo la lunghezza focale del obiettivo e/o allontanando la distanza di ripresa (distanza di fuoco)[1].
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Viene spesso abbreviata con l'acronimo PdC (o DoF dal inglese Depth of Field ) nel gergo di varie pubblicazioni tecniche, ed è nota anche come profondità del campo nitido. In internet è facile trovare vari calcolatori della PdC[2], basati sul formato fotografico, e gli altri valori.
Alcuni obiettivi a fuoco manuale, indicano la PdC sulla ghiera di messa a fuoco in base al diaframma impostato, ed alcune fotocamere offrono il controllo visivo della PdC nel mirino. Anche le fotocamere digitali offrono varie soluzioni simili e a volte anche più raffinate.