Principe della Chiesa di Asti
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Principe della Chiesa di Asti è un titolo nobiliare accordato al vescovo di Asti dal Re di Sardegna Vittorio Amedeo III di Savoia il 7 luglio 1784, in seguito alla cessione degli ultimi feudi vescovili antico retaggio medievale del potere temporale.
La più antica donazione che si conosca alla Chiesa di Asti venne fatta da Ludovico il Cieco con due diplomi concessi a Pavia nel 18 giugno 901 e 25 febbraio 902.
Nel primo diploma, al vescovo Eilulfo venne concessa la proprietà della corte imperiale di Bene Vagienna e tutti i territori annessi, nel secondo diploma, riconfermando i territori precedenti, aggiunse l'abbazia di Borgo San Dalmazzo.
Nei secoli seguenti, i vari reggenti che si avvicendarono sul trono d'Italia confermarono ed aumentarono il numero dei dominii vescovili, al punto tale che nel 1041, con il diploma di Enrico III del 26 gennaio, confermò al vescovo Pietro:
«... tutte le pievi, corti, castelli, ville, mansi, famiglie servili d'ambi i sessi, case e beni che le spettavano...[1]»
ottenute dalle donazioni degli imperatori e re precedenti.