Preesistenza di Cristo
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Con preesistenza di Cristo si intende il concetto della Teologia cristiana secondo il quale Cristo, come Verbo e seconda persona della Trinità (Figlio, consustanziale al Padre), esiste dall'eternità, quindi preesiste all'assunzione della natura umana realizzata attraverso l'incarnazione. Formulato compiutamente nel Concilio di Nicea, il concetto si ritiene fondato soprattutto dal prologo del Vangelo secondo Giovanni e dalla Lettera ai Filippesi, dove Cristo viene identificato con l'ipostasi divina chiamata Logos o Verbo. Esistono altre concezioni non trinitarie che mettono in discussione l'aspetto della preesistenza personale, o l'aspetto della divinità, o entrambi.
Questa dottrina viene ribadita in Giovanni 17:5[1], quando Gesù fa riferimento alla gloria che aveva presso il Padre "prima che il mondo fosse", durante il "discorso di congedo e di un pronto ritorno".[2] Giovanni 17:24[3] fa anche riferimento al Padre che ha amato Gesù "prima della creazione del mondo.".[2] Efesini 1:4-5[4] presenta la preesistenza di Cristo ("in Lui ci ha eletti prima della formazione del mondo") come fonte dell'elezione e della preesistenza dell'uomo nel pensiero divino.[5] Più chiaramente, Colossesi 1:15-17[6] presenta Cristo come "l'immagine del Dio invisibile, generato prima di ogni creatura".[5]
La preesistenza di Cristo è affermata nel Credo niceno.[7]