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la porta principale della città nelle mura di Nicosia, a Cipro Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
La Porta di Famagosta (in turco Mağusa Kapısı) è una porta nelle mura di Nicosia, a Cipro. É la porta principale della città; è chiamata la Porta Giuliana, o "di sotto" nell'opera "Chorograffia" di Fra Stefano Lusignano, ed è oggi nota come Porta di Famagosta. Questa costruzione, in stile veneziano, è stata copiata dalla celebre Porta Lazzaretto di Candia progettata da Michele Sanmicheli all'inizio del XVI secolo, e consiste in un passaggio a volta attraverso il bastione in terrapieno della città con una cupola sferica accuratamente eseguita, di undici metri (36') di diametro, al centro. Il passaggio è abbastanza grande da permettere l'accesso di due veicoli ed è illuminato da un'apertura circolare al centro della cupola nello stile del Pantheon di Roma. Su entrambi i lati di questo passaggio sembrano esserci ingressi nelle camere oggi bloccate. Il portale esterno della Porta Giuliana è un piccolo arco nell'angolo di rientro od orecchione del bastione Caraffa, oggi alquanto danneggiato dalla rottura delle pietre dell'arco, e mancano le antiche porte. Sul lato interno della porta, di fronte al centro cittadino, si trova un'imponente facciata.[1]
Porta di Famagosta | |
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La Porta di Famagosta | |
Localizzazione | |
Stato | Cipro |
Località | Nicosia |
Coordinate | 35°10′27.48″N 33°22′16.32″E |
Informazioni generali | |
Condizioni | In uso |
Uso | Difensivo |
Realizzazione | |
Costruttore | Repubblica di Venezia |
La porta fu costruita nel 1567 dai veneziani, come parte della nuova cinta muraria ed era originariamente chiamata Porta Giuliani dal suo ideatore.[2] Fu restaurata dagli ottomani nel 1821 e fu aggiunta una vedetta al cancello per una probabile rivolta greca.[2]
Durante il primo periodo ottomano, solo i turchi potevano passare attraverso il cancello a cavallo, mentre i cristiani e gli stranieri erano obbligati a camminare.[senza fonte] Il cancello veniva chiuso a chiave al tramonto e riaperto all'alba e rimaneva chiuso il venerdì, il giorno sacro dei musulmani, per dare alle guardie il tempo di pregare.[senza fonte]
Durante il periodo coloniale britannico le spaziose stanze della Porta servivano da magazzino per il carburante e di altri materiali. Anche se venne effettuata una graduale opera di conservazione dal 1934 al 1981, prevalsero problemi di umidità e la Porta cadde in disuso.
Nel 1980 il Comune di Nicosia decise di restaurare la Porta e di riutilizzarla come centro culturale. Il pavimento dell'ingresso era ricoperto da un letto di cemento e l'area antistante il cancello era ricoperta di ciottoli. Le pareti interne e il tetto sono state pulite e poi coibentate. Sul pavimento sono stati installati impianti di condizionamento e ventilazione. Le sale sono state dotate di illuminazione generale e di illuminazione speciale per le mostre. Il corridoio e le due stanze laterali possono funzionare nel loro insieme o come tre aree singole.
Il restauro è stato completato nel 1981 e da allora la porta di Famagosta è diventata un luogo affollato per le mostre che aiutano a rigenerare il quartiere di Taht-el-kale di Nicosia.
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