Pian di Scò
centro abitato del comune di Castelfranco Piandiscò Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
centro abitato del comune di Castelfranco Piandiscò Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Pian di Scò è una frazione del comune di Castelfranco Piandiscò, situato in provincia di Arezzo nell'area di confine con la Provincia di Firenze. Dal 1º gennaio 2014 si è unito con il vicino comune di Castelfranco di Sopra per formare il nuovo comune di Castelfranco Piandiscò.[3]
Pian di Scò centro abitato | |
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La Chiesa di Santa Maria a Scò. | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Toscana |
Provincia | Arezzo |
Comune | Castelfranco Piandiscò |
Territorio | |
Coordinate | 43°38′34″N 11°32′46″E |
Altitudine | 349 m s.l.m. |
Superficie | 18,36 km² |
Abitanti | 1 955[1] (2001) |
Densità | 106,48 ab./km² |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 52026 |
Prefisso | 055 |
Fuso orario | UTC+1 |
Cod. catastale | G552 |
Targa | AR |
Cl. sismica | zona 3 (sismicità bassa)[2] |
Nome abitanti | piandiscoesi |
Patrono | Assunzione di Maria |
Giorno festivo | 15 agosto |
Cartografia | |
Situato lungo il percorso dell'antica strada consolare romana Cassia antica, il borgo di Pian di Scò si sviluppa intorno alla pieve romanica di Santa Maria a Scò, fondata intorno all'anno mille come fulcro di una pievania comprendente due monasteri (Gastra e San Salvatore a Soffena, nella vicina Castelfranco di Sopra) e tredici chiese. Entrata a far parte della Lega di Castelfranco su pressioni della Repubblica Fiorentina, divenne avamposto del dispositivo di difesa teso a contrastare l'influenza degli Ubertini e dei Pazzi sull'altopiano valdarnese. Alla dissoluzione della lega, operata dal Granduca di Toscana Pietro Leopoldo nel 1774, Pian di Scò fu integrata nella Comunità di Castelfranco.
A seguito dell'occupazione napoleonica il borgo venne reso autonomo con la costituzione nel 1809 della Comunità di Pian di Scò.
Al plebiscito del 1860 per l'annessione della Toscana alla Sardegna i "sì" non ottennero la maggioranza degli aventi diritto (301 su totale di 778), sintomo dell'opposizione all'annessione[4].
Il paese si è sviluppato lungo la direttrice di un canale: il "Fosso Macinante", non più esistente, che alimentava numerosi mulini.
Detto anche ponte del Cova, risale al XVI secolo. Costituito da un'unica arcata, attraversa il torrente Resco Simontano; non è percorribile da veicoli a motore. Immediatamente prima del ponte è presente un'area attrezzata con tavoli e panche[5].
Abitanti censiti[6]
Pian di Scò è gemellato con:
Uganda City Uganda[senza fonte]
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