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Philosophy for Children
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La Philosophy for Children (P4C) è un programma educativo ideato tra gli anni Sessanta e gli anni Settanta del Novecento dal filosofo e pedagogista americano Matthew Lipman insieme ad alcuni suoi collaboratori, prima fra tutti Ann Margaret Sharp.
Si tratta di un programma che, come molti altri, si propone il fine di sviluppare nei bambini e nei ragazzi le abilità di ragionamento complesso, quelle linguistiche e comunicative e quelle sociali. La sua peculiarità, però, e ciò che lo rende particolarmente innovativo rispetto alla tradizione culturale occidentale[1], consiste nel fatto che questo scopo è ritenuto perseguibile attraverso lo strumento della discussione filosofica tra i bambini e i ragazzi stessi. Si può dire, anzi, che la proposta pedagogica di Lipman rappresenta "lo sforzo più significativo e sistematico prodotto per avvicinare la filosofia ai bambini"[2].
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La P4C è pensata innanzitutto come programma educativo da inserire dentro il curricolo scolastico, ma è sperimentata anche in altri contesti educativi. Al centro della sua metodologia c'è la sessione di discussione: un gruppo di bambini/ragazzi partecipanti - a partire da uno stimolo iniziale dato dalla lettura di un brano tratto da uno dei testi che compongono il curricolo appositamente predisposto da Lipman e dai suoi collaboratori - discutono fra loro del tema che hanno scelto di affrontare; la discussione è guidata filosoficamente da un facilitatore esperto (di solito un insegnante appositamente formato) e si sviluppa ogni volta per la durata di circa un'ora.
Dalla fine degli anni Novanta del Novecento, anche la Division of Philosophy dell’UNESCO sostiene il programma[3], per cui oggi la P4C è diventata un vero e proprio movimento educativo diffuso in tutto il mondo.