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periodo della storia dell'Egitto (dal 3900 al 3150 a.C) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Il Periodo predinastico (o Egitto predinastico) è la fase della storia dell'Antico Egitto che copre il IV millennio a.C.
In questa fase si passa gradualmente da una struttura sociale composta al più da piccoli gruppi di villaggi all'aggregazione di questi in strutture politiche più grandi fino alla fusione di questi nei due regni dell'Alto Egitto e Basso Egitto.
Anche il predinastico viene suddiviso, dagli archeologi, in fase caratterizzate da particolari siti. Una suddivisione è quella proposta da Nicolas Grimal:[1]
Alle competenze acquisite nel periodo preistorico antico provenienti, in parte, dall'area siro-palestinese se ne aggiunsero, a partire dal 4000 a.C. altre di provenienza asiatica[2]. Benché si continuasse a utilizzare strumenti in selce per la lavorazione del vasellame in pietra, dell'avorio e per la mietitura dei raccolti, si sviluppò la lavorazione di utensili e armi in rame. Conseguenza fu la necessità di spedizioni, e di commercio, nei territori nella Penisola del Sinai e nel deserto arabico per l'approvvigionamento del metallo.
Altre innovazioni pervennero in Egitto, in tale periodo, da genti verosimilmente di provenienza mesopotamica, anatolica o siriana: preparazione dei mattoni rettangolari crudi; nuovi schemi decorativi; uso di sigilli cilindrici per imprimere segni sull'argilla (di tipica derivazione mesopotamica); primi tentativi di scrittura pittografica[3]. Si aggiungano a tale situazione generale, i primi contatti marittimi, anche con le isole egee, che apportarono innovazioni, perciò, anche nella e dall'area mediterranea[N 1][4][5] tanto che si ritiene[6] che tali contatti possano aver favorito la quasi simultanea fioritura delle civiltà egizia e cretese nella loro fase iniziale.
La scarsità, in Egitto, di legname atto alla costruzione di navigli in grado di affrontare il mare, indica anche la necessità di rapporti con i paesi della costa siro-palestinese che disponevano, oltre che del legname, dei litorali giusti per poter costituire basi di approdo navale.
Uno dei più grandi studiosi del periodo predinastico, ritenuto peraltro tra i fondatori della moderna egittologia, è da individuarsi in Flinders Petrie[7] il cui interesse precipuo era teso specialmente alla individuazione della provenienza della cultura egizia.
Dopo scavi nel Fayyum e nel Delta nilotico, nel 1894-1895[8][9][10] Petrie indirizzò il suo lavoro nell'area di Naqada, località situata nell'Alto Egitto più a nord zona di Luxor.
Indipendentemente dall'area di ritrovamento, Petrie aveva infatti rilevato caratteristiche comuni, specie nelle ceramiche, compendiate proprio nei manufatti della cultura di Naqada così verificando e confermando la progressione della cultura da sud verso nord. A Naqada Petrie scoprì tre necropoli che identificò con le lettere N, T, B.
Circa l'80% delle sepolture era di forma rettangolare, specie quelle delle classi più abbienti, mentre le più antiche, e più povere, erano di forma circolare ed ellissoidale. Si trattava, in genere, di fosse scavate nel deserto, delle dimensioni di circa 100x150 cm, con mummificazioni naturali dovute al clima secco e asciutto. L'orientamento delle sepolture era, generalmente, nord-sud ed erano sormontate da monticelli di terra o di pietre. È possibile vedere in tali tumuli, quello che poi, si trasformerà nelle mastabe e poi nelle piramidi. Queste strutture erano poste a protezione dei corpi dall'aggressione di animali, ed in seguito anche dei ladri che depredavano le sepolture, e come segnacolo delle sepolture stesse.
I corpi erano deposti sul fianco, in posizione fetale, come di persona addormentata a simboleggiare la possibilità di risveglio o di rinascita; la testa era posizionata a sud e il viso rivolto a est, ovvero verso il sole nascente.
Nell'archeologia delle fasi preistoriche e protostoriche in assenza di documenti scritti riveste molta importanza l'analisi delle forme vascolari (ceramica).
Dall'esame del vasellame (non ancora lavorato al tornio) presente nei corredi, in misura maggiore o minore a seconda della condizione sociale del defunto, Petrie individuò 700 tipi di ceramiche che raccolse in nove classi contrassegnate con lettere dell'alfabeto:
Da questa classificazione fece derivare un sistema di catalogazione e datazione, detto di datazione sequenziale (Sequence Date) che contrassegnò con la sigla SD, delle sepolture non solo di Naqada in senso stretto, prevedendo quattro periodi all'interno dei quali è possibile reperire ceramiche appartenenti alle precedenti 9 classi:
Pochi anni dopo i lavori di Flinders Petrie, nel 1897, James Edward Quibell e Frederick William Green scoprirono la necropoli di Nekhen (la greca Ieracompoli), un'area cimiteriale in cui fu possibile notare già una netta bipartizione tra un'area destinata al ceto comune e un'altra destinata alla classe aristocratica. Ne derivò l'evidenza di una distinzione in classi della popolazione, segno evidente dell'esistenza di una ben precisa struttura gerarchica e, conseguentemente, della possibile esistenza di una figura assimilabile a un re, condizione ancora non rilevabile, peraltro, nelle sepolture coeve del Basso Egitto.
Le sepolture più povere erano costituite da fosse ovali in cui il corpo veniva posto in posizione fetale (vedi il corpo di adulto mummificato del Museo Egizio di Torino) coperto da stuoie o materiale vegetale, con corredo ridotto di vasellame e poche suppellettili. Le tombe più ricche, di converso, erano rettangolari, presentavano fondamenta di pietra o roccia, pareti in mattoni crudi probabilmente dipinte all'interno, ed erano sormontate verosimilmente da costruzioni in legno di cui vennero rinvenute le tracce le cui analisi col C14 fornirono una datazione tra il 3800 a.C. ed il 3600 a.C.
Al 1897 risale il ritrovamento, nei pressi del tempio dedicato ad Horus, di una testa di mazza cerimoniale rappresentante un personaggio, che indossa la corona bianca dell'Alto Egitto, che impugna quella che è stata interpretata come una zappa o un aratro; un segno geroglifico all'altezza del viso, rappresentante uno scorpione, ha dato il nome a tale personaggio che appare, data la corona, come un re. Nonostante si tratti sostanzialmente di un'arma, il Re Scorpione, seguito da flabelliferi, è rappresentato verosimilmente nell'atto di scavare un solco da irrigazione a voler evidentemente rappresentare l'aspetto politico e paternalistico della sua figura per il benessere del suo popolo. In alto, in un registro superiore, sono invece rappresentati stendardi probabilmente relativi a città sconfitte.
Nel 1898-1899 venne portata alla luce la tomba 100, risultata soggetta a saccheggi in antico, in cui venne rinvenuto quello che si ritiene il più antico dipinto conosciuto dell'antico Egitto. Attualmente i resti del dipinto[N 4] sono conservati presso il Museo Egizio del Cairo.
Conosciamo però l'aspetto originale degli affreschi grazie agli acquerelli eseguiti da Frederick W. Green all'atto della scoperta. Si tratta di un dipinto decisamente importante sia per l'età che, soprattutto, per i soggetti rappresentati di cui vengono date interpretazioni diverse. Secondo una di queste si tratterebbe di una processione funebre su barche; secondo un'altra di una scena di caccia, ma un'ulteriore ipotesi vorrebbe il dipinto come rappresentazione di un'invasione di popoli stranieri dal mare.
Sotto il profilo politico, nel periodo del tardo predinastico (Naqada III), intorno al 3400 a.C., appare evidente l'aumento dell'attività politica: le entità costituite dall'Alto e Basso Egitto appaiono ormai consolidate e in entrambe le regioni sono raggruppate attorno ad alcune città principali, con un dio riconosciuto e sotto la guida di un capo autorevole. Secondo ipotesi accreditate[12], mentre nel sud del Paese (Alto Egitto) la compagine sociopolitica è più compatta, forse per il carattere prettamente rurale delle città/villaggio, scarsamente autonome, e forse per la presenza di capi più incisivi, nel Basso Egitto (a nord) le città hanno un maggior grado di sviluppo e di autonomia, di cui sono particolarmente gelose, che le rende più difficili da unificare. Prova di tale situazione più compatta dell'Alto Egitto sono alcuni manufatti, non riscontrabili nell'area del delta nilotico, sintomatici di un potere centralizzato tra i quali si annovera la già citata testa di mazza da guerra del cosiddetto Re Scorpione che viene già ascritto a una dinastia "0" e che può, embrionalmente, essere identificato come l'iniziatore di quella che, con il successivo Periodo Protodinastico, porterà all'unificazione delle Due Terre.
Nella tabella che segue vengono messe in relazione la fasi del sito di Naqada con altri siti archeologici che hanno fatto da riferimento. Infine le fasi di Naqada vengono messe in relazione con la cronologie storica.
Data (a.C.) | Naqada | Basso Egitto | Alto Egitto | Località | Periodo |
---|---|---|---|---|---|
3900 -3650 | Naqada I | Maadiano | Amraziano | el-Maadi | Predinastico arcaico |
3650 - 3400 | Naqada II | Gerzeano antico | el-Gerza | Predinastico medio | |
3400 - 3200 | Naqada III | Semainiano | Predinastico recente |
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