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madre di Platone Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Perictione, Perittione o Periktione (in greco antico: Περικτιόνη?) (Atene, V secolo a.C. – V secolo a.C.), è stata una nobildonna greca antica vissuta nel V secolo a.C., madre del filosofo Platone.
Era discendente di Solone, il legislatore ateniese.[1] Sposò Aristone ed ebbe tre figli — Glaucone, Adimanto e Platone — e una figlia, Potone.[2] Rimasta vedova si risposò con Pyrilampes, statista ateniese nonché suo zio. Da lui ebbe il quinto figlio, Antiphos, che compare nel Parmenide di Platone.[3]
Di lei scrisse Diogene Laerzio[1]: «Platone era figlio di Aristone e Perictione [...], che faceva risalire la sua ascendenza a Solone. Dropide era fratello di Solone ed era padre di Crizia, del quale era figlio Callescro. Di Callescro furono figli Crizia, che fu uno dei Trenta tiranni e Glaucone. Glaucone fu padre di Carmide e Perictione. Da Perictione e da Aristone nacque Platone.»
Sono giunti a noi alcuni frammenti di due opere spurie di Perictione intitolate Sull'armonia delle donne e Sulla saggezza. Le opere non datano dello stesso periodo, e sono normalmente attribuite ad una Perictione I e ad una Perictione II.[4] Entrambe le opere appartengono alla cosiddetta letteratura della scuola pitagorica. Sull'armonia delle donne tratta dei doveri della donna nei confronti del marito, del matrimonio e dei suoi genitori, è scritta in greco ionico e probabilmente data dal IV o dal III secolo a.C.[5] Sulla saggezza offre una definizione filosofica della saggezza, è scritta in greco dorico e probabilmente data dal III al II secolo a.C.[5]
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