Pecorino romano
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Il pecorino romano è un formaggio italiano a denominazione di origine protetta, la cui zona di produzione comprende il Lazio, la provincia di Grosseto e la Sardegna. Tutti i processi di lavorazione, dall'allevamento del bestiame alla stagionatura del formaggio, devono avvenire entro questa zona. Anche i fermenti lattici (scotta-innesto[1]) e gli agnelli che forniscono il caglio devono essere autoctoni.[2]
Pecorino Romano | |
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Origini | |
Luogo d'origine | Italia |
Regioni | Lazio Sardegna Toscana |
Zona di produzione | Sardegna, Lazio, Provincia di Grosseto |
Dettagli | |
Categoria | formaggio |
Riconoscimento | D.O.P. |
Settore | Formaggi |
Consorzio di tutela | Consorzio di tutela |
Provvedimento | Reg. CE n.1107/96 (GUCE L. 148/96 del 21.06.1996) |
Per quanto il nome del formaggio ne indichi la origine laziale, in età contemporanea la quasi totalità della produzione (97%) avviene ormai solo in Sardegna.[3] Nel 2018 il sistema produttivo ha visto 11.236 allevamenti di cui 10.939 solo in Sardegna per 41 produttori di cui 37 nell’Isola e 4 nel Lazio. Il Consorzio per la tutela del formaggio Pecorino Romano ha sede a Macomer, in provincia di Nuoro.[4]
Il formaggio è un ingrediente fondamentale di molti piatti della cucina romana e laziale, di cui fa parte come accompagnamento ad esempio nella pasta all'amatriciana. A Roma e provincia (ma oggigiorno l'usanza si è diffusa anche in altre parti d'Italia) è uso consumare fave e pecorino per la festa del primo maggio.
Con 22.000 tonnellate, è il quarto formaggio italiano più esportato all'estero.[5]