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Parus (anche Cikada-M. Indice GRAU 11F627) è una serie di satelliti per navigazione e comunicazioni sviluppati e costruiti in Russia ed Unione Sovietica a partire dalla prima metà degli anni settanta. Si tratta di un sistema militare, ideato per essere utilizzato dai mezzi navali della VMF. Tale sistema ha anche una variante per impiego civile, chiamato Cikada, che è molto simile.
Il sistema fondato sui satelliti Parus costituiva la versione "definitiva" del precedente Ciklon, che in pratica era una sorta di interim: infatti, tale sistema prese anche il nome di Ciklon-B. Questi satelliti vennero sviluppati a partire dal 1967 dalla Reshetnev, ma i lavori andarono piuttosto a rilento per problemi di messa a punto (legati in particolare all'insufficiente accuratezza). Il primo esemplare, lanciato con la missione Kosmos 700, venne immesso in orbita il 26 dicembre 1974. Le autorità militari accettarono i Parus in servizio due anni dopo[1].
Il Parus costituiva la risposta allo statunitense Transit, il primo sistema di navigazione dispiegato dal Paese nordamericano[2]. I satelliti vennero inviati in orbita grazie a vettori Kosmos-3M in lanci singoli. Una costellazione completa era composta da sei satelliti posti su altrettanti piani orbitali inclinati, con 30 gradi di differenza. Questi satelliti erano utilizzati principalmente per determinare la posizione delle unità navali (di superficie e subacquee) della marina sovietica, con un margine di errore di 100 metri[1]. Comunque, pare che i principali utilizzatori fossero i sottomarini nucleari, per aumentare la precisione degli SLBM[2].
Il sistema Parus, comunque, era complementare ai Cikada (costellazione di quattro satelliti), che erano stati sviluppati per la marina mercantile[2].
Questi satelliti, inoltre, erano utilizzati anche per le comunicazioni. Infatti, potevano ricevere, registrare e ritrasmettere i messaggi delle unità navali alle stazioni di terra.
I satelliti Parus, contrariamente ad altri sistemi spaziali russi, sono sempre stati lanciati in numero elevato: negli anni novanta, infatti, ben due terzi della costellazione di epoca sovietica furono sostituiti da satelliti nuovi[3].
Complessivamente, ne sono stati lanciati un centinaio di esemplari. Il sistema è ancora operativo, anche se, in seguito all'entrata in servizio del GLONASS, probabilmente svolgono solo missioni di comunicazione[4].
Segue la lista dei lanci effettuati con satelliti Parus. I singoli satelliti sono identificati con le relative missioni Kosmos[5]. Tra parentesi, il satellite che andava a sostituire (quando conosciuto). In corsivo, i lanci falliti.
I Parus sono satelliti per orbita terrestre bassa, con una massa al lancio di 810-825 kg[1]. La quota operativa tipica è circa 950 × 1 005 km, con inclinazione a 82,9 gradi. Questi sistemi spaziali utilizzano una carrozza di tipo KAUR-1, di forma cilindrica, con celle solari e radiatori per la regolazione della temperatura montati sulla superficie esterna. Il diametro è di 2,035 m. L'equipaggiamento di missione è situato in un vano interno sigillato, cruciforme: qui le batterie chimiche sono sistemate intorno al sistema di guida ed alle apparecchiature radio, in modo da aumentare la protezione.
La vita operativa va dai 18 ai 24 mesi.
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