Pandemia di COVID-19 in Birmania
pandemia virale in Birmania / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
Il primo caso della pandemia di COVID-19 in Birmania è stato confermato il 23 marzo 2020.[3] Sebbene il governo abbia implementato rapidamente misure di contenimento e di salute pubblica, il Paese ha registrato uno dei più gravi focolai di COVID-19 nel sud-est asiatico entro la fine del 2020.[4][5] L'ONU ha espresso preoccupazione per la vulnerabilità del Myanmar alla pandemia a causa della sua debole infrastruttura sanitaria a seguito degli scarsi investimenti del governo militare, nonché per il conflitto interno in corso.[6]
Pandemia di COVID-19 in Birmania epidemia | |
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La diffusione della pandemia in Birmania al 24 dicembre 2020. | |
Patologia | COVID-19 |
Origine | Wuhan (Cina) |
Nazione coinvolta | Birmania |
Periodo | 21 febbraio 2020 - 5 maggio 2023 |
Dati statistici[1] | |
Numero di casi | 633 685[2] (1º gennaio 2023) |
Numero di guariti | 608 312 (1º gennaio 2023) |
Numero di morti | 19 490 (9 marzo 2023) |
Sito istituzionale | |
La pandemia ha notevolmente sconvolto l'economia del Paese e il PIL del Myanmar è diminuito del 5% nel 2020.[7] Il colpo di Stato del 2021 e le successive proteste e i movimenti di disobbedienza civile, alcuni dei quali guidati da operatori sanitari, hanno causato gravi disagi alla risposta sanitaria pubblica del Paese e ne hanno aggravato la recessione.[8][9][10][11] Si pensa che il sistema di test COVID-19 del Paese e la distribuzione delle vaccinazioni siano crollati nel febbraio 2021.[10]
Il 5 maggio 2023, l'Organizzazione mondiale della sanità dichiara ufficialmente la fine della pandemia[12][13][14][15][16].