Palladio di Auxerre
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Palladio (... – Auxerre, 10 aprile 659 o 660) è stato vescovo di Auxerre nella prima metà del VII secolo, venerato come santo dalla Chiesa cattolica.
San Palladio | |
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Vescovo di Auxerre | |
Morte | Auxerre, 10 aprile 659 o 660 |
Venerato da | Chiesa cattolica |
Canonizzazione | pre canonizzazione |
Ricorrenza | 10 aprile |
La diocesi di Auxerre conserva un antico testo, le Gesta pontificum Autissiodorensium, databile alla fine del IX secolo e composto sullo stile del Liber pontificalis della Chiesa di Roma, nel quale Palladio compare al 21º posto nella lista dei vescovi di questa antica diocesi[1], tra i vescovi Desiderio e Vigilio. [2]
Abate di Saint-Germain d'Auxerre, indicato dalle Gesta come vir sapiens, largus atque misericors,[3] fu eletto vescovo di Auxerre alla morte del predecessore Desiderio, avvenuta il 27 ottobre 623. Storicamente, Palladio è documentato in diverse occasioni. Il suo nome appare tra i firmatari di due concili franchi, il primo celebrato a Clichy, il 27 settembre 626 o 627,[4] il secondo a Chalon il 24 ottobre di un anno compreso tra il 639 e il 654.[5] Inoltre, secondo Flodoardo, Palladio prese parte anche ad un concilio svoltosi a Reims in epoca incerta tra il 627 e il 630, di cui però non restano gli atti.[6] Di Palladio si conservano poi due documenti: un diploma, scritto nell'anno 8º del regno di Dagoberto I, ossia nel 630,[7] e una lettera scritta a Desiderio di Cahors, che fu vescovo dal 630 al 655.[8] Infine sottoscrisse il 22 giugno 654 un privilegio di Clodoveo II a favore del monastero di San Dionigi di Parigi.
Le Gesta raccontano che Palladio si impegnò soprattutto nella costruzione o rifacimento di chiese: fece costruire la chiesa di Sant'Eusebio di Vercelli a Auxerre e quella di San Germano a Suilly-la-Tour, adornò la basilica cattedrale di Santo Stefano, trasformò il monastero di San Giuliano in un monastero doppio, maschile e femminile. Sempre secondo le Gesta, Palladio morì dopo 36 anni e 3 mesi di episcopato, il 10 aprile del 659 o 660, e fu sepolto nella chiesa di Sant'Eusebio.
L'odierno Martirologio Romano, riformato a norma dei decreti del concilio Vaticano II, fa memoria del santo vescovo il 10 aprile con queste parole:[9]
«Ad Auxerre nel territorio della Neustria, in Francia, san Palladio, vescovo, che, già abate del monastero di San Germano, dopo aver ricevuto l'episcopato, partecipò a numerosi concili e si adoperò per il rinnovamento della disciplina ecclesiastica.»