Pace del Prut
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La pace del Prut concluse il 23 luglio 1711 la guerra russo-turca (1710-1711), una piccola guerra fra vicini all'interno della Grande guerra del nord, scoppiata fra Russia ed Impero ottomano.
Pace del Prut | |
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Firma | 23 luglio 1711 |
Luogo | Sulle rive del fiume Prut |
Parti | Russia Impero ottomano |
Negoziatori | Pietro P. Shafirov Baltacı Mehmed Pascià |
Firmatari | Impero ottomano e Regno russo |
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Dopo che l'esercito svedese, condotto dal re Carlo XII, il 29 giugno 1709 fu annientato a Poltava, quest'ultimo riuscì a rifugiarsi nell'Impero ottomano, presso il sultano Ahmed III. Lo zar Pietro il Grande lo inseguì e pretese da Ahmed la sua consegna. Al rifiuto del sultano di aderire alla richiesta, Pietro il Grande invase la Moldavia. Tuttavia sul fiume Prut, nei pressi della città di Huși, l'esercito russo fu circondato dalle truppe del Gran visir Baltaji Mehmet Pasha e Pietro il Grande fu costretto a sedersi al tavolo delle trattative.
Con la pace del Prut la Russia dovette restituire ai turchi la fortezza di Azov ed impegnarsi a non interferire più nelle vicende interne della Polonia. A Carlo XII fu assicurato il rientro in patria.
Il trattato fu una vittoria politica per l'Impero Ottomano.[1]