Ossario di Giacomo
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L'ossario di Giacomo è un ossario in calcare rinvenuto in Israele nel 2002 ritenuto appartenere a Giacomo il Giusto, chiamato anche "Giacomo fratello di Gesù" che, successivamente al suo ritrovamento, è stato oggetto di controversia circa la sua autenticità, in quanto da alcuni ritenuto un falso moderno.[1]
La provenienza dell'ossario è ignota: il reperto, secondo le dichiarazioni del suo possessore, Oded Golan, era stato acquistato da un mercante arabo; lo stesso Golan fu connesso poi ad un altro controverso "ritrovamento" archeologico, quello dell'"iscrizione Jehoash". Sebbene la Israel Antiquities Authority lo abbia presto dichiarato un falso,[2] ancora nel 2005 la Biblical Archeological Society ne sosteneva l'autenticità attraverso l’attestazione riconosciuta dai suoi studiosi e archeologi. Nel 2008 un egiziano di nome Samah Shoukri Ghatas, avrebbe confessato di aver falsificato alcuni reperti per Golan, il quale fu conseguentemente messo sotto processo per contraffazione, truffa e traffico di opere d’arte.[3] Tuttavia, nel 2012, Golan è stato riconosciuto innocente e totalmente assolto dall'accusa di contraffazione e truffa dal tribunale di Gerusalemme, venendo condannato solo a una pene lieve per traffico di opere d'arte. La questione dell'autenticità dell'ossario resta quindi una contesa aperta.[1]