Operazione Red Wings
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L'operazione Red Wings (lett. "Ali rosse", talvolta erroneamente citata come operazione Redwings o operazione Red Wing)[1][2][3] è stata un'operazione militare svoltasi durante la guerra in Afghanistan nella provincia del Konar, nei pressi dell'Hindu Kush. Ebbe luogo nel giugno del 2005[1][4], volta a fermare un gruppo di terroristi guidati da Ahmad Shah[5] e riportare la zona sotto controllo della coalizione per ottenere le condizioni adeguate in vista delle elezioni parlamentari in Afghanistan del 2005.
Operazione Red Wings parte della guerra in Afghanistan | |||
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Navy SEALs in Afghanistan | |||
Data | 27 giugno - luglio 2005 | ||
Luogo | Konar, Afghanistan orientale | ||
Esito | Vittoria pirrica americana, ritiro dei talebani dalla zona | ||
Comandanti | |||
Effettivi | |||
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Perdite | |||
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La missione fu condotta dal 2º battaglione, 3º reggimento dei Marine in cooperazione con diverse unità delle forze speciali statunitensi. L'operazione fu fallimentare perché nelle fasi iniziali un gruppo di quattro uomini dei Navy SEALs cadde in un'imboscata; successivamente un elicottero statunitense MH47 Chinook con 16 uomini a bordo, giunto in loro soccorso venne abbattuto da un RPG-7.[6] L'operazione Red Wings, con i suoi 19 morti, rappresenta ad oggi la seconda perdita più grave americana della guerra in Afghanistan, superata solo il 6 agosto 2011, quando il CH-47 Exortion 17 venne abbattuto nella provincia afghana di Vardak, provocando la morte dei 38 occupanti, 30 dei quali erano personale americano.