Operazione Barkhane
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L'operazione Barkhane è un'operazione anti-insurrezionale iniziata il 1º agosto 2014 ed è guidata dall'esercito francese contro i gruppi islamisti nella regione africana del Sahel.[12] È costituito da una forza francese di circa 3.000 uomini, con sede permanente a N'Djamena, la capitale del Ciad.[13] L'operazione è condotta in cooperazione con quattro paesi, tutti ex colonie francesi che attraversano il Sahel: Burkina Faso, Ciad, Mauritania e Niger. Il Mali faceva precedentemente parte dell'operazione.[13] I paesi sono indicati collettivamente come il "G5 Sahel".[14] L'operazione prende il nome da un tipo di duna a forma di mezzaluna comune nel deserto del Sahara.[15] L'esercito francese è inizialmente intervenuto in Mali all'inizio del 2013 nell'ambito dell'operazione Serval, che ha riconquistato con successo la metà settentrionale del paese dai gruppi islamisti. L'operazione Barkhane ha lo scopo di dare seguito a quel successo e ha ampliato le operazioni dell'esercito francese su una vasta area della regione del Sahel.
Operazione Barkhane parte della Guerra in Mali, della Insurrezione Islamista nel Sahel, della Guerra al terrorismo | |||
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Data | 1 Agosto 2014[1] – 15 agosto 2022 | ||
Luogo | Sahel: Mauritania, Mali, Burkina Faso, Niger e Ciad | ||
Esito | In corso
• il Mali si ritira nel 2022 • le forze di Ansar Dine vengono distrutte • Al-Qaeda riesce ad infiltrarsi a Timbuktu con l'aiuto dei Mujaheddin • La Francia bombarda città sotto il controllo dello Stato Islamico | ||
Modifiche territoriali | • Al-Qaeda prende territori nel sud del Mali
• le forze affiliate allo Stato Islamico vengono respinte • il Mali perde territori e comprende città sotto assedio come Timbuktu | ||
Schieramenti | |||
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Comandanti | |||
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Effettivi | |||
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Perdite | |||
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L'operazione Barkhane ha lo scopo dichiarato di aiutare i governi dei paesi a mantenere il controllo del loro territorio e impedire che la regione diventi un rifugio sicuro per i gruppi terroristi islamici che intendono attaccare la Francia e l'Europa.[16]
Nell’aprile 2019 il Capo di Stato Maggiore francese ha chiesto agli omologhi europei la realizzazione di una forza multinazionale a supporto, denominata Task Force TAKUBA, composta da elementi del comparto Operazioni Speciali dei paesi europei.[17].
Il 24 maggio 2021 il vicepresidente Assimi Goïta ha avviato il colpo di Stato maliano del 2021.[18]
Il presidente francese Emmanuel Macron ha annunciato nel giugno 2021 che l'operazione sarebbe presto terminata e le forze francesi si sarebbero ritirate in modo graduale, a causa dell'incapacità della Francia di lavorare con i governi nazionali nella regione del Sahel. Tuttavia aggiunse che le forze francesi sarebbero rimaste nella regione come parte di una più ampia missione internazionale.[19]
L'operazione doveva concludersi successivamente nel primo trimestre del 2022.[20]
La Francia ha iniziato a ritirare le sue truppe dal Mali il 17 febbraio 2022.[21] Macron ha annunciato che la base di Barkhane si sposterà in Niger.[22] La giunta militare al governo del Mali ha tuttavia chiesto alla Francia di ritirarsi il 18 marzo, con Macron che ha risposto che si sarebbe ritirata nei prossimi quattro o sei mesi.[23] Le forze francesi si sono completamente ritirate dal Mali il 15 agosto.[24]