Onestà
qualità umana di agire e comunicare in maniera sincera e leale, basata su sani princìpi morali / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
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L'onestà (dal latino honestas) è un aspetto del carattere morale che connota attributi positivi e virtuosi come l'integrità, la veridicità e la franchezza di condotta, insieme all'assenza di bugie, inganni o furti. L'onestà implica anche l'essere degni di fiducia, leali, giusti e sinceri.
Indica l'agire e comunicare in base a princìpi morali ritenuti universalmente validi, evitando di compiere azioni riprovevoli nei confronti del prossimo.[1]
Contrariamente si parla di disonestà che si può in alcuni casi configurare come reato punibile penalmente, ad esempio nei casi di corruzione e concussione di pubblici ufficiali e falsa testimonianza. L'onestà ha infatti un'importante centralità nei rapporti sociali e costituisce uno dei valori fondanti dello stato di diritto.[senza fonte]
La citazione "L'onestà è il primo capitolo del libro della saggezza" è attribuita a Thomas Jefferson, come usato in una lettera al politico americano Nathaniel Macon.[2] Il 30 aprile è la Giornata nazionale dell'onestà negli Stati Uniti,[3] mentre in Italia è il 18 dicembre.[4]
William Shakespeare notoriamente descrisse l'onestà come un attributo che le persone si lasciano alle spalle quando scrisse che "nessuna eredità è così ricca come l'onestà" nell'atto 3, nella scena 5 di "Tutto è bene quel che finisce bene".[5]