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Naufragio della F174
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Il naufragio della F174 (conosciuto anche come tragedia di Portopalo o strage del Natale 1996) fu un sinistro marittimo avvenuto nella notte tra il 25 e il 26 dicembre 1996 nelle acque internazionali a 19 miglia nautiche (35 km) al largo di Portopalo di Capo Passero, in provincia di Siracusa.
Tragedia di Portopalo naufragio | |
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Tipo | naufragio |
Data inizio | 25 dicembre 1996 23:00 (incerto) |
Data fine | 26 dicembre 1996 03:05 (incerto) |
Luogo | mare al largo di Portopalo |
Coordinate | 36°25′31″N 14°54′34″E36°25′31″N, 14°54′34″E |
Mezzo coinvolto | F174 |
Responsabili | armatore pakistano Tourab Ahmed Sheik |
Conseguenze | |
Morti | 283 |
Dispersi | 27 |
Sopravvissuti | 30 ca. |
Una vecchia nave di legno, gravemente sovraccarica dal trasporto di persone provenienti da India, Pakistan e Sri Lanka affondò, causando la morte di almeno 283 di loro e rappresentò all'epoca la più grande tragedia navale del Mediterraneo dalla fine della seconda guerra mondiale[1][2][3], e rimase tale sino al naufragio di Lampedusa, verificatosi il 3 ottobre 2013.
I pescatori di Portopalo si resero conto dell'avvenuto disastro quando, dopo alcuni giorni, iniziarono a recuperare con le proprie reti alcuni resti umani e altri relitti. Tuttavia, temendo che le indagini avrebbero potuto interrompere la pesca (unica fonte di sostentamento della zona), gli abitanti e le autorità di Portopalo non segnalarono i ritrovamenti alla magistratura[2]. Solo a seguito di un'inchiesta giornalistica del 2001, il relitto della nave naufragata venne ritrovato alla profondità di 108 metri nel punto indicato da un pescatore locale pentito[3].