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Nasrollah Entezam (Teheran, 16 febbraio 1900 – Teheran, 19 dicembre 1980) è stato un politico, funzionario e diplomatico iraniano, Presidente dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite dal 1950 al 1951[1][2][3][4][5] e imprigionato dal neo-nato regime islamico.
Nasrollah Entezam | |
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Presidente dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite | |
Durata mandato | 1º gennaio 1950 – 1º gennaio 1951 |
Predecessore | Carlos P. Rómulo |
Successore | Luis Padilla Nervo |
Rappresentante permanente per l'Iran alle Nazioni Unite | |
Durata mandato | 1º aprile 1947 – 1º aprile 1950 |
Predecessore | Hassan Taqizadeh |
Successore | Aligholi Ardalan |
19° Ambasciatore iraniano negli Stati Uniti | |
Durata mandato | 10 giugno 1950 – 22 settembre 1952 |
Predecessore | Hossein Ala' |
Successore | Allah-Yar Saleh |
22° Ambasciatore iraniano negli Stati Uniti | |
Durata mandato | 22 ottobre 1953 – gennaio 1956 |
Predecessore | Abbas Aram |
Successore | Ali Amini |
Ambasciatore iraniano in Francia | |
Durata mandato | febbraio 1958 – febbraio 1962 |
Dati generali | |
Partito politico | New Iran Party e Rastakhiz Party |
Durante il suo primo incarico da ambasciatore iraniano negli Stati Uniti, si è schierato contro l'Apartheid in Sudafrica.[6]
Dopo la rivoluzione islamica venne imprigionato a Evin, dove venne torturato.[7][8] Morirà poco dopo.[7][9][10][11]
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