Morrea
frazione del comune italiano di San Vincenzo Valle Roveto Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Morrea è una frazione del comune di San Vincenzo Valle Roveto (AQ), nella Marsica, in Abruzzo.
Morrea frazione | |
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Veduta di Morrea e del castello Piccolomini | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Abruzzo |
Provincia | L'Aquila |
Comune | San Vincenzo Valle Roveto |
Territorio | |
Coordinate | 41°51′12.4″N 13°30′45.3″E |
Altitudine | 760 m s.l.m. |
Abitanti | 33[1] (2011) |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 67050 |
Prefisso | 0863 |
Fuso orario | UTC+1 |
Targa | AQ |
Nome abitanti | morreani (localmente morreciani) |
Patrono | san Sebastiano |
Giorno festivo | 20 gennaio |
Cartografia | |
«Il viaggio è stato piacevole, il paesaggio pittoresco e ricco del fogliame lussureggiante di grandi querce. Poche città possono vantare un aspetto eguale a quello di Morrea, la quale da un'altra cima domina un vasto panorama di valli a nord e a sud, bagnate da corsi d'acqua e ricche di paesi, i quali coprono i pendii delle montagne.»
Il paese si trova sul versante orientale della valle Roveto posto ad un'altitudine di 760 m s.l.m.[3] Il borgo antico confina con la località di Le Rosce - Santa Restituta, con il territorio comunale di Civita d'Antino e con il borgo di San Vincenzo Superiore. Sull'altro versante della valle Roveto oltre il corso del fiume Liri e le arterie stradali SS 690 Avezzano-Sora e SS 82 della Valle del Liri, sono situate le frazioni di Castronovo e più in alto Rendinara.
Dista circa 2,5 chilometri dalla sede comunale di San Vincenzo Valle Roveto Inferiore.[3]
Il toponimo sarebbe riconducibile al termine "morro", ovvero macigno, che traslato sul piano geomorfologico indica un luogo pietroso[4].
Sorta come avamposto militare di Urbetum, la valle Roveto dominata dall'antica città marsa di Antinum, Morrea appare citata da Paolo Diacono nella Historia Langobardorum. Nel 702 divenne con ogni probabilità uno dei possedimenti del duca longobardo Gisulfo II di Benevento[5]. Nel 1463 su concessione del Re Ferrante d'Aragona Morrea fu incluso tra i feudi della baronia di Balsorano sotto il controllo della contea di Celano.
Nel 1562 la parrocchia di Morrea dedicata a San Sebastiano, dopo un contrasto di tipo amministrativo con il vicino convento di San Francesco, prevalse su quest'ultimo, acquisendo i domini di Castelnuovo, San Giovanni dei Colli e San Vincenzo. Il viaggiatore inglese Richard Colt Hoare visitò Morrea nel 1791, nel suo taccuino dipinge un ritratto incantato di questi luoghi[6].
Fino al 1807 Morrea ha rappresentato un'università autonoma prima di essere aggregata, in seguito all'abolizione del feudalesimo, al comune di Civitella Roveto e successivamente a quello di Civita d'Antino. Dal 1816 fa parte del territorio comunale di San Vincenzo[7].
Il terremoto della Marsica del 1915 devastò la fortezza provocando il crollo dei solai e di una torre, segnando l'inesorabile declino e spopolamento[8].
Nel 1940 nacque in questo borgo Ennio Iacobucci, uno dei più noti fotoreporter di guerra del Novecento.
Durante la seconda guerra mondiale don Savino Orsini, parroco di Morrea dal 1934 al 1986[9][10], presidiò il locale CLN, costituendo un comitato di assistenza in "territorio libero" preservando il paese per circa dieci mesi, dal 22 settembre 1943 al 6 giugno 1944, dall'occupazione militare e ospitando 5 800 fuggiaschi di varie nazionalità: italiani, americani, inglesi, indiani, sudafricani e canadesi[11].
All'alba del 21 marzo 1944 la fortezza è attaccata da una squadra tedesca, nel blitz cadde prigioniero il diciannovenne Giuseppe Testa, "capo distaccamento" di Morrea della brigata partigiana "Patrioti della Marsica". Torturato per cinquanta giorni il giovane rifiutò di rivelare il luogo dove erano tenuti nascosti i prigionieri di guerra fuggiti dal campo di concentramento di Avezzano e da quelli abruzzesi. Fu fucilato in località Fontanelle ad Alvito (FR) l'11 maggio del 1944.
Il «suo figlio migliore», così l'epigrafe del monumento situato nel borgo storico, Giuseppe Testa ricevette il 15 maggio 1946 la Medaglia d'oro al valor militare alla memoria[12][13].
La festa patronale in onore di san Sebastiano si svolge annualmente il 20 gennaio[21].
La strada statale 690 Avezzano-Sora collega Morrea ad Avezzano e Sora attraverso lo svincolo di Le Rosce - Santa Restituta, mentre la strada provinciale 90 collega il borgo antico alla strada statale 82 della Valle del Liri che attraversa i territori dei comuni rovetani.
La ferrovia Avezzano-Roccasecca attraversa il territorio di Morrea servendolo con la stazione di Morrea-Castronovo-Rendinara.
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