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romanzo di P.G. Wodehouse Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Molto obbligato, Jeeves (titolo originale in lingua inglese: Much Obliged, Jeeves) è un romanzo umoristico del 1971 dello scrittore inglese Pelham Grenville Wodehouse.
Molto obbligato, Jeeves | |
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Titolo originale | Much Obliged, Jeeves |
Altri titoli | Jeeves and the Tie That Binds |
Autore | P. G. Wodehouse |
1ª ed. originale | 1971 |
1ª ed. italiana | 1972 |
Genere | romanzo |
Sottogenere | umoristico |
Lingua originale | inglese |
Ambientazione | Market Snodsbury (Worcestershire) |
Personaggi |
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Serie | Jeeves |
Preceduto da | Teniamo duro, Jeeves |
Seguito da | Le zie non sono gentiluomini |
Molto obbligato, Jeeves è il penultimo dei romanzi di Wodehouse aventi per protagonisti Bertie Wooster e il suo valletto Jeeves. La stesura del romanzo iniziò il 10 dicembre 1966[1] e fu pubblicato in volume il 15 ottobre 1971, giorno del novantesimo compleanno di Wodehouse[2], in due diverse edizioni: nel Regno Unito da Barrie & Jenkins col titolo Much Obliged, Jeeves[3], e negli Stati Uniti da Simon & Schuster col titolo Jeeves and the Tie That Binds ([Jeeves e il legame che unisce])[4]. Le due edizioni differiscono un po' nel finale. La trama della narrazione è incentrata su un Registro, redatto dai domestici inglesi, nel quale sono annotati i comportamenti dei loro padroni. Verso la fine del romanzo Jeeves informa Bertie di aver distrutto le diciotto pagine del registro in cui erano descritte le sue malefatte. Nell'edizione inglese, Bertie ringrazia sobriamente Jeeves con tre parole: «Molto obbligato, Jeeves». Nella versione americana, invece, Bertie chiede a Jeeves perché abbia distrutto le pagine; e Jeeves risponde che nessun altro domestico avrà mai più bisogno di consultarle perché egli sarà per sempre il valletto di Bertie, essendo ormai l'uno e l'altro legati vicendevolmente da un vincolo indissolubile[5].
Bertie Wooster, l'io narrante, scopre che i membri del club Giovane Ganimede — associazione che riunisce i più distinti domestici inglesi — scrivono, sui loro padroni, dei rapporti raccolti poi in un Registro conservato gelosamente nella sede del club. Anche Jeeves, membro del club, annota regolarmente sul Registro le vicende riguardanti il suo padrone Bertie. Quest'ultimo, preoccupato che possano uscir fuori informazioni imbarazzanti su di lui, chiede a Jeeves di distruggere le pagine che lo riguardano; ma il valletto rifiuta affermando che il Registro non può cadere in mani estranee e che lui non può esimersi dal redigere i rapporti pena l'espulsione dal club.
Bertie viene invitato da sua zia Dahlia nella spaziosa abitazione di quest'ultima a Market Snodsbury. Si dovranno svolgere delle elezioni suppletive per la Camera dei comuni e Ginger Winship, un caro amico di Bertie, è il candidato conservatore; Bertie dovrà aiutarlo nella campagna elettorale. In aiuto di Ginger sono presenti nell'abitazione della zia Dahlia anche altri ospiti, fra cui il filofascista Roderick Spode, settimo conte di Sidcup, accompagnato dalla sua fidanzata Madeline Bassett, e Florence Craye, la fidanzata di Ginger. In passato sia Madeline che Florence sono state fidanzate di Bertie ed entrambe sono convinte che Bertie sia tuttora innamorato di loro; l'etica cavalleresca impedisce però a Bertie di smentirle. Un altro ospite di zia Dahlia è il discusso finanziere L. P. Runkle, diventato ricco grazie ai proventi di un popolare analgesico sintetizzato dal defunto padre di Tuppy Glossop; Runkle si era impossessato del diritto di brevetto del farmaco, e zia Dahlia è determinata a convincere Runkle, con le buone o con le cattive, a versare a Tuppy una somma che permetta al giovane Glossop quanto meno di prendere in moglie sua figlia Angela.
Giunge a Market Snodsbury anche Bingley. Costui era stato in passato e per breve tempo domestico di Bertie, come pure era stato domestico anche di Ginger Winship e di L. P. Runkle. Sebbene sia ora un agiato possidente, grazie all'eredità di uno zio, Bingley è rimasto socio del Giovane Ganimede. Bingley si è impossessato del Registro e intende utilizzarne il contenuto contro Ginger Winship minacciando di rivelare alcuni episodi giovanili di goliardia che, se resi noti, metterebbero Ginger in cattiva luce agli occhi dei puritani elettori conservatori di Market Snodsbury. Zia Dahlia e Bertie pregano Jeeves di intervenire contro le losche manovre di Bingley; e Jeeves, grazie a un Mickey Finn, sottrae il Registro al viscido Bingley. Sennonché il colpo da maestro di Jeeves non è stato apprezzato da Ginger Winship: si è innamorato nel frattempo di Magnolia Glendennon e vorrebbe rompere il fidanzamento con Florence Craye, ma al pari di Bertie il suo codice etico personale gli vieta di dire a una donna che non vuole più sposarla; Ginger aveva sperato quindi che le rivelazioni contenute nel Registro lo avrebbero messo in cattiva luce anche agli occhi di Florence in modo da spingere la ragazza a rompere unilateralmente il fidanzamento con lui.
Nel frattempo Sir Roderick, eccitato dal successo suscitato dai suoi incendiari interventi nella campagna elettorale di Ginger, progetta di rinunciare al suo titolo nobiliare, e quindi al suo seggio nella Camera dei lord, per candidarsi lui stesso alla Camera dei comuni soppiantando Ginger; Madeline, che aveva accettato la corte di Spode perché voleva diventare contessa, dichiara a Bertie di aver rotto il fidanzamento con Spode e che quindi è pronta alle nozze con Bertie.
Zia Dahlia, non essendo riuscita a convincere Runkle a riconoscere i diritti di Tuppy Glossop, sottrae al finanziere un porringer d'argento che costui voleva vendere a suo marito Tom Travers, collezionista di oggetti d'argento antichi. Bertie si incarica di riportare di nascosto il porringer nella stanza di Runkle prima che il proprietario di accorga del furto; ma per un contrattempo (inciampa su Augusto, il gatto, svegliando Runkle) non può portare a termine la missione; nasconde quindi il prezioso oggetto in un cassetto della propria camera.
Nel frattempo si svolge un pubblico dibattito elettorale fra i due candidati alle elezioni suppletive. Seguendo i consigli di Jeeves, Ginger Winship dichiara pubblicamente di rinunciare alla propria candidatura e di sostenere il candidato laburista, la signora McCorkadale. Nasce un tumulto fra i sostenitori dei due schieramenti. Spode e Florence, vengono fatti oggetto di un lancio di ortaggi. Florence rompe il suo fidanzamento con Ginger, e questi coglie l'occasione per recarsi immediatamente a Londra e sposare Magnolia. Florence dichiara a Bertie di essere nuovamente disponibile alle nozze con lui. A questo punto Bertie è fidanzato contemporaneamente sia con Madeline Bassett che con Florence Craye.
Bingley si mette al servizio di Runkle; si introduce nella stanza di Bertie e scopre in un cassetto il porringer scomparso. Bertie è accusato da Runkle di furto: non si discolpa, per non danneggiare la zia Dahlia, ma è minacciato di essere chiuso in prigione, a meno che la zia Dahlia non ceda a Runkle i servigi di Anatole, lo straordinario cuoco della famiglia Travers. Florence, nell'apprendere che Bertie è accusato di furto e rischia il carcere, rompe il fidanzamento con lui. Nel frattempo Spode, resosi conto dei rischi fisici connessi alle campagne elettorali troppo accese (nella rissa elettorale era stato colpito violentemente in un occhio con una patata), dichiara che preferisce conservare il proprio titolo nobiliare e rimanere nella Camera dei lord. A questo punto Madeline si riconcilia con Spode. Jeeves, che ha scoperto nel Registro del club alcuni segreti vergognosi di Runkle, ricatta il losco finanziere per impedirgli di sporgere denuncia contro Bertie e per costringerlo a versare del danaro a Tuppy.
Più tardi Bertie, ricordando a Jeeves i pericoli potenziali derivanti dal contenuto del Registro, gli chiede di nuovo di distruggere le diciotto pagine che lo riguardano; Jeeves risponde afferma di averlo già fatto.
Come per quasi tutti i romanzi di Wodehouse, anche Molto obbligato, Jeeves ricevette al suo apparire recensioni positive nelle quali si sottolineavano soprattutto i motivi tipici dell'umorismo dell'autore[19][20]. In realtà sono stati messi in evidenza anche disattenzioni ed errori, sintomi di un certo grado di stanchezza[21]. In un'intervista allo scrittore Gerald Clarke, Wodehouse riconosceva tuttavia la fondatezza di un'accusa rivoltagli da un critico («scrisse che il libro si avvicinava pericolosamente all'autoparodia») e riconobbe di aver esagerato soprattutto nell'eccessivo numero di citazioni colte da parte di Jeeves, concludendo: «Ebbene, nel prossimo libro starò più attento. Dalle critiche si impara.»[22].
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