Microfossile
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I microfossili sono fossili di piccole dimensioni (per definizione, dimensioni inferiori a 4 mm, ma generalmente le dimensioni sono inferiori a 1 mm) il cui studio richiede il ricorso alla microscopia ottica o elettronica, mezzi tecnici differenti da quelli messi in atto nello studio dei "macrofossili", vale a dire nello studio dei fossili classici, di dimensioni superiori o uguali a 4 mm[1].
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Classificazione
Lo studio dei microfossili, realizzato dai paleontologi, si divide in due branche:
- la micropaleontologia, disciplina che si interessa ai microfossili di organismi, o di parti di questi, provvisti di strutture in cui sono presenti minerali anche durante la loro vita, per es., coccoliti, foraminiferi, radiolari, diatomee, ecc.
- la palinologia, disciplina che si interessa ai palinomorfi, microfossili di organismi, o di parti di questi, con pareti esterne organiche, prive di minerali durante la loro vita.
Storia
I microfossili sono diffusi nella Scala dei tempi geologici dal Precambriano fino all'Olocene, ossia all'epoca odierna.
Grazie alle loro piccolissime dimensioni e al loro cosmopolitismo, i microfossili si ritrovano in pressoché tutti i depositi sedimentari, soprattutto nelle rocce argillose, anche laddove i macrofossili sono assai scarsi o assenti. Inoltre, un campione di roccia fornisce, in genere, numerose specie di microfossili o numerosi individui della stessa specie. Ne deriva che le determinazioni micropaleontologiche sono generalmente più complete e sicure di quelle "macropaleontologiche". Pertanto i microfossili rivestono un notevole interesse pratico soprattutto nell'esplorazione del suolo attraverso perforazioni, come nella ricerca petrolifera[2].
Note
Bibliografia
Altri progetti
Collegamenti esterni
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