Michele di Zaclumia
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Mihajlo Višević, italianizzato in Michele di Zaclumia (in serbo-croato: Mihailo Višević; in alfabeto cirillico serbo: Михаило Вишевић) e raramente noto come Michele Vuševukčić[6] (... – dopo il 940 ?), fu un sovrano indipendente o semi-indipendente di etnia slava attivo in Zaclumia (in serbo-croato Zahumlje),[7] una regione compresa nell'attuale Erzegovina centrale e nella Croazia meridionale, due aree in grande ascesa nella prima parte del X secolo.
Michele di Zaclumia | |
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principe di Zaclumia (dux Chulmorum)[1] | |
In carica | 910 circa - 940 circa[2] |
Morte | dopo il 940 ?[2][3] |
Dinastia | Višević |
Padre | Busebutze[4] |
Religione | cristianesimo[5] |
Il principe Michele di Zaclumia amministrava terre che confinavano con la Serbia e probabilmente con la Croazia, due sue rivali per via della sua alleanza con la Bulgaria. Egli riuscì comunque a preservare una certa autonomia per almeno buona parte del suo regno.[8]
Michele entrò in conflitto territoriale con Pietro di Serbia, espansosi grazie a una serie di campagne militari in Narenta (anche detta Pagania), a ovest del fiume Neretva.[9][10] Per scongiurare la minaccia, Michele avvertì il suo alleato, lo zar bulgaro Simeone I, delle trattative segrete in corso tra Pietro e il principale nemico di Simeone, l'Impero bizantino.[10] Il sovrano bulgaro attaccò la Serbia e fece prigioniero Pietro, il quale poi morì in prigione.[11]
Michele fu menzionato insieme a Tomislao I di Croazia nella lettera di papa Giovanni X del 925.[8] In quello stesso anno, partecipò ai primi concili di Spalato,[8] circostanza che ha indotto alcuni storici a ritenere che la Zaclumia fosse un vassallo della Croazia. Qualunque sia la verità, Michele, il quale si fregiò di ambiti titoli della corte bizantina come quelli di anthypatos e di patrizio (patrikios), restò a capo della Zaclumia fino agli anni Quaranta del X secolo, preservando buone relazioni con il papato.[2]