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oggetto celeste Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Il meteorite è ciò che rimane dopo l'ablazione atmosferica di un meteoroide (cioè "piccolo" asteroide) entrato in collisione con la Terra, ovvero in pratica ciò che di esso raggiunge il suolo: quando entrano nell'atmosfera i meteoroidi si riscaldano fino ad emettere luce, formando così una scia luminosa chiamata meteora (detta anche stella cadente) o bolide; il riscaldamento non è prodotto dall'attrito, ma dalla pressione dinamica generata dalla fortissima compressione dell'aria di fronte alla meteora: l'aria si riscalda e a sua volta riscalda l'oggetto.[senza fonte] Più precisamente per meteorite si intende un corpo di natura non artificiale ed extraterrestre, di conseguenza detriti spaziali precipitati o tectiti non sono meteoriti.
Tutti i principali dizionari indicano la parola meteorite come sostantivo maschile o femminile[1][2][3][4] lasciando quindi libertà di scelta. Tuttavia, se si osserva l'uso che ne viene fatto, si può notare come vi sia una certa prevalenza nell'utilizzo del genere maschile quando ci si riferisce al materiale che è sopravvissuto del meteoroide originale ed è giunto al suolo magari frammentato in centinaia di pezzi (es. "il meteorite Sikhote-Alin è caduto nel 1947"), e del genere femminile quando ci si riferisce ad un esemplare specifico (es. "ho tagliato una meteorite") o ad un meteorite di cui è stato recuperato solo un unico campione (es. "la meteorite di Bagnone è la più grande d'Italia") o se comunque si sta parlando delle meteoriti come rocce (es. "le meteoriti ferrose").
La maggior parte delle meteore si disintegrano in aria, e l'impatto con la superficie terrestre è raro. Ogni anno si stima che il numero di rocce che cadono sulla Terra delle dimensioni di una palla da baseball o più si aggiri sulle 500. Di queste ne vengono mediamente recuperate solo 5 o 6; gran parte delle rimanenti cadono negli oceani o comunque in zone in cui il terreno rende difficile un loro recupero. Le meteore più grosse possono colpire il terreno con forza considerevole, formando così un cratere meteoritico (o cratere da impatto). Il tipo di cratere (semplice o complesso) dipenderà dalla grandezza, composizione, livello di frammentazione e angolo d'impatto della meteora. La forza della collisione di una grande meteora può causare disastri di grande entità. In tempi storici, sono stati registrati danni di piccola entità a proprietà, bestiame e anche persone. Nel caso in cui la meteora sia un frammento di cometa, composto per lo più di ghiaccio, il riscaldamento può provocare una notevole esplosione, senza che alcun frammento del meteoroide sopravviva. Si ipotizza, secondo alcune teorie correnti, che l'evento di Tunguska sia stato causato probabilmente da un caso di questo tipo.
Più in generale si può dire che una meteorite trovata sulla superficie di un qualche corpo celeste è un oggetto venuto da qualche parte dello spazio. Sulla Terra, in rarissimi casi, sono state trovate meteoriti provenienti dalla Luna e da Marte: molto probabilmente si tratta di detriti risultanti da precedenti impatti di grossi meteoriti con questi corpi celesti.
Le meteoriti, recuperate subito dopo essere state osservate nell'attraversamento dell'atmosfera o nell'impatto sulla superficie terrestre, vengono chiamate cadute. Tutte le altre meteoriti sono note come ritrovate. A tutt'oggi sono oltre 1000 le meteoriti cadute presenti nelle maggiori collezioni mondiali, mentre sono ormai oltre 31000 quelle ritrovate.
Ogni meteorite ha un nome specifico che deriva dal posto dove è stata trovata, di solito la località abitata o la caratteristica geografica più vicina. Nel caso in cui più meteoriti vengano trovate nello stesso luogo, al nome della meteorite vengono fatti seguire un numero (Allan Hills 84001) o più raramente una lettera (Dimmitt (b)).
A seconda che si tratti di un meteorite ferroso o roccioso diverse caratteristiche possono cambiare, ma normalmente tutte le meteoriti cadute da non troppo tempo mostrano una crosta di fusione scura e possono presentare sulla superficie piccole cavità chiamate regmagliti, simili alle impronte lasciate dalle dita sulla creta fresca, dovute all'ablazione selettiva dell'atmosfera che vaporizza più facilmente minerali a più bassa temperatura di fusione. La forma non è mai sferica. Le meteoriti non presentano quarzo o bollicine. Quelle ferrose hanno una densità prossima a quella del ferro e anche quelle rocciose risultano significativamente più pesanti rispetto alle rocce comuni. Una volta tagliate e lucidate molte meteoriti ferrose presentano le Figure di Widmanstätten, mentre molte di quelle rocciose possono presentare dei condruli.
Se nel tragitto attraverso l'atmosfera la meteora mantiene un orientamento stabile, si forma un meteorite tipicamente a forma di scudo detto orientato.
Le meteoriti sono state divise tradizionalmente in tre grandi categorie: rocciose (anche dette aeroliti), composte principalmente da silicati; ferrose (anche dette sideriti), composte per lo più da una lega di ferro e nichel; e ferro-rocciose (anche dette sideroliti), che contengono sia metallo che roccia in proporzioni simili.
La suddivisione classica delle meteoriti ferrose era di tipo strutturale. Ecco lo schema classico principale:
Le meteoriti rocciose vengono divise tra condriti e acondriti a seconda della presenza o meno dei condruli nella loro matrice.
Le ferrose sono classificate in base all'aspetto della struttura di Widmanstatten: le atassiti ne sono prive, le ottaedriti mostrano una struttura interna disposta come le facce di un ottaedro, le esaedriti hanno invece una struttura dei cristalli cubica.
Le ferro-rocciose vengono divise tra quelle composte da una matrice metallica con inclusioni rocciose, dette pallasiti, e quelle con una matrice litoide con inclusioni metalliche chiamate mesosideriti.
La moderna classificazione divide le meteoriti in gruppi secondo la loro struttura, la loro mineralogia e la loro composizione chimica e isotopica. In particolare le meteoriti ferrose sono suddivise in base alla loro composizione chimica. Ecco lo schema di classificazione moderno dettagliato:
Circa l'85% delle meteoriti che cadono sulla terra è di tipo primitivo, cioè non ha attraversato fasi di riscaldamento e differenziazione. Questi processi tipicamente hanno luogo in corpi progenitori di grosse dimensioni. Le meteoriti primitive sono costituite dalle condriti.
Le acondriti compongono circa l'8% del materiale caduto sulla Terra e si pensa che derivino dalla crosta degli asteroidi più grandi. Sono simili alle rocce ignee terrestri. Tra le acondriti sono comprese le meteoriti lunari e le meteoriti marziane, chiamate anche meteoriti planetarie per distinguerle da quelle asteroidali di consistenza numerica notevolmente maggiore. È di attualità la discussione sull'origine di alcune acondriti provenienti da altri corpi celesti differenziati: l'attenzione è rivolta principalmente sull'asteroide Vesta e più recentemente sul pianeta Mercurio.
Il 5% delle meteoriti cadute sono invece ferrose e contengono leghe di ferro-nichel; questi meteoriti derivano probabilmente dal nucleo di qualche pianeta o asteroide che si è spezzato.
Il rimanente 1% è costituito da meteoriti ferro-rocciose, che sono intermedie tra i primi due tipi.
La storia delle meteoriti può essere ricostruita e datata con metodi radiometrici. Una meteorite è caratterizzata da tre età. L'età assoluta indica il tempo trascorso dal momento in cui la formazione dei minerali che costituiscono la meteorite si è completata. L'età assoluta delle meteoriti più vecchie (le condriti) risale alla formazione del nostro sistema solare. L'età di esposizione indica il tempo trascorso dalla meteorite nello spazio e decorre da quando essa si è staccata dall'oggetto celeste di cui faceva parte. L'età terrestre indica il tempo trascorso da quando la meteorite è caduta sulla Terra[5].
La prima caduta studiata scientificamente che avvenne nei pressi di una città abitata è stata quella del meteorite Hrašćina. Un'altra caduta storicamente importante per la comprensione del fenomeno fu la pioggia di meteoriti di Siena verificatasi il 16 giugno 1794 alle 19:00 a sud-est di Siena, in Toscana.
Un esemplare della meteorite di Siena, raccolto e studiato da Ambrogio Soldani, è esposto nel Museo di Storia Naturale dell'Accademia dei Fisiocritici di Siena.
La caduta di "pietre" a L'Aigle, in Normandia, il 26 aprile 1803 alle ore 13:00, è considerato l'evento che convinse definitivamente gli studiosi a credere che le meteoriti fossero oggetti provenienti dallo spazio.
Parlando di dimensione c'è innanzitutto da precisare se stiamo parlando del frammento più grande ritrovato di una particolare meteorite o della quantità totale di materiale proveniente dalla medesima caduta meteoritica: molto spesso infatti un singolo meteoroide durante l'ingresso nell'atmosfera tende a frammentarsi in più pezzi.
Nella tabella sono elencate le meteoriti più grandi (singolo frammento) ritrovate sulla superficie terrestre.[6]
Peso in tonnellate | Località | Anno di ritrovamento | Tipo |
---|---|---|---|
60 | Hoba (Namibia) | 1920 | atassite |
37 | Campo del Cielo, frammento più grande (Argentina) | 1969 | ottaedrite grezza |
31 | Cape York, frammento Ahnighito (Groenlandia) | 1894 | ottaedrite media |
30,8 | Chaco (Argentina) | 2016 | |
28 | Armanty (Cina) | ottaedrite media | |
22 | Bacubirito (Messico) | 1863 | ottaedrite molto fine |
20 | Cape York, frammento Agpalilik (Groenlandia) | 1963 | ottaedrite media |
16 | Mbosi (Tanzania) | 1930 | ottaedrite media |
15 | Campo del Cielo, secondo frammento più grande (Argentina) | 2005 | ottaedrite grezza |
14 | Willamette (USA) | 1902 | ottaedrite media |
14 | Chupaderos I (Messico) | 1852 | ottaedrite media |
11,5 | Mundrabilla I (Australia) | 1966 | ottaedrite media |
11 | Morito (Messico) | 1600 | ottaedrite media |
Tutte le più grandi meteoriti ritrovate sono di tipo ferroso: questo è dovuto al fatto che le meteoriti di tipo ferroso rispetto a quelle rocciose si frantumano meno durante l'ingresso nell'atmosfera e tendono a preservarsi meglio nel corso dei secoli all'azione degli agenti atmosferici.[7]
Le più grandi per tipo di meteorite (singolo frammento):
Se si considera invece la massa totale conosciuta di tutti i frammenti riconducibili alla medesima caduta meteoritica, le meteoriti più "abbondanti" conosciute sono Campo del Cielo con più di 100 tonnellate di massa totale conosciuta (TKW)[9] seguite dalle Sikhote-Alin con più di 70 tonnellate.[10]
La meteorite più grande (singolo frammento) rinvenuta in Italia è stata Alfianello in provincia di Brescia (circa 200 kg), fatta a pezzi nel 1883 poco dopo la caduta. La seconda più grande e la più grande tuttora intera è invece Bagnone (provincia della Spezia), trovata nel 1883.
Nel corso dei secoli sono state documentate distruzioni e vittime, presumibilmente dovute all'impatto di meteoriti, ma la scarsa conoscenza della materia e l'imperfetta documentazione giunta ai nostri giorni impedisce di classificare come eventi certi i fatti antecedenti al XX secolo.[11]
Riguardo ai danni provocati dalla caduta di meteoriti esiste un'ampia casistica[13][14], tuttavia non sempre nelle statistiche si fa distinzione tra oggetti artificiali, come i rifiuti spaziali, e le meteoriti vere e proprie.
Fonte:[20]
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