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genere di animali della famiglia Megatheriidae Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Il megaterio (Megatherium Cuvier, 1796), noto anche come bradipo gigante, è un genere estinto di mammiferi che comprendeva varie specie di bradipi terricoli giganti vissuti durante il Pliocene e il Pleistocene nelle Americhe. Il nome scientifico deriva dal greco e significa grande bestia. Difatti, questi mammiferi raggiungevano delle dimensioni ragguardevoli, come nel caso del Megatherium americanum dall'aspetto simile ad un orso, ma grande quanto un elefante: lungo fino a 6 m dalla testa alla coda,[1][2] per un peso di 4 tonnellate.[3] Sarebbe stato superato per dimensioni a quei tempi solo da alcune specie di mammuth. Le varie specie di Megatherium facevano parte della megafauna del Pleistocene, mammiferi giganti vissuti durante il Pleistocene.
Megatherium | |
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Scheletro di Megatherium americanum Natural History Museum di Londra | |
Stato di conservazione | |
Fossile Periodo di fossilizzazione: Pliocene e Pleistocene | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Sottoregno | Eumetazoa |
Superphylum | Deuterostomia |
Phylum | Chordata |
Subphylum | Vertebrata |
Infraphylum | Gnathostomata |
Superclasse | Tetrapoda |
Classe | Mammalia |
Sottoclasse | Theria |
Infraclasse | Eutheria |
Superordine | Xenarthra |
Ordine | Pilosa |
Sottordine | Folivora |
Famiglia | † Megatheriidae |
Genere | † Megatherium Cuvier, 1796 |
Specie | |
|
Il megaterio o bradipo gigante, è solo un lontano parente degli attuali bradipi che vivono sui rami degli alberi nelle foreste equatoriali del Sud America, precisamente appartengono allo stesso sottordine dei Folivori.
Grazie al ritrovamento di numerosi scheletri completi, gli esperti sono potuti risalire alle dimensioni e alla forma del megaterium.
I fossili furono esaminati per la prima volta dagli scienziati nel XVII secolo, quando un esemplare ritrovato in Argentina fu spedito in Spagna: ad una prima occhiata, gli artigli lunghi e ricurvi del megaterium fanno pensare a un predatore, ma si serviva degli artigli per abbassare i rami dai quali raccoglieva fasci di foglie da mangiare. A causa della forma degli artigli, il possente megaterio possedeva una camminata non molto elegante e sciolta, anche se difficilmente un predatore l'avrebbe attaccato. Quando si muoveva pesantemente sulle quattro zampe forti, i suoi "piedi" non aderivano completamente al terreno. Il megaterio camminava infatti sulle nocche e sui lati dei "piedi".
Era provvisto di un manto lanoso e a pelo lungo, che lo teneva al caldo e che permetteva alle madri di megaterio di portare comodamente i piccoli con sé. Quando il bradipo gigante brucava fra le cime degli alberi, i cuccioli, probabilmente, stavano al sicuro aggrappandosi strettamente al lungo pelo del torace o del dorso della madre.
Il megaterio aveva larghe e tozze zampe, provviste di lunghi artigli uncinati: nel dettaglio, le ossa degli arti anteriori, relativamente esili rispetto a quelle posteriori più massicce, fanno supporre che questo mammifero passasse gran parte del tempo in posizione semieretta, sollevandosi sulle zampe posteriori e utilizzando la larga e corta coda come una sorta di piedistallo per bilanciare il peso, così da raggiungere più agevolmente le fronde degli alberi di cui si nutriva.
Quando la temperatura, nell'arco di migliaia di anni, si abbassò gradualmente, molti animali dovettero adattarsi a vivere al freddo.
La mole e possanza fisica di questo animale lo rendevano privo di predatori naturali; un colpo sferrato con le sue poderose zampe anteriori lunghe 2 metri e terminanti con i lunghi artigli ricurvi avrebbe steso qualsiasi carnivoro, anche se gli esemplari più giovani o malati potevano divenire preda di tigri dai denti a sciabola o di branchi di lupi.
Questo mammifero si suppone si cibasse prevalentemente di vegetali quali: foglie, erba, frutta, radici, germogli e arbusti; forse, argomento controverso e tuttora dibattuto, almeno occasionalmente si sarebbe potuto cibare anche di carcasse di animali, alimenti con maggior contenuto proteico.
Nonostante il megaterio si sia sviluppato in Sudamerica, i suoi fossili sono stati ritrovati anche nel Nordamerica sudoccidentale. Infatti, circa 20.000 anni fa, questo singolare animale si spostò verso nord, insieme ai gliptodonti corazzati e agli opossum. Circa 9.000 anni più tardi, il megaterio si estinse, così come molti altri mammiferi di grosse dimensioni.
Viveva nei boschi e nelle savane alberate, ovviamente data la mole, difficilmente si inoltrava nelle foreste intricate.
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