McCulloch contro Maryland
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McCulloch contro Maryland è un caso giudiziario affrontato dalla Corte Suprema degli Stati Uniti nel 1819. Il caso, nato dal tentativo dello stato del Maryland di ostacolare l'attività della Seconda banca degli Stati Uniti d'America, ha portato la Corte Suprema a stabilire che il governo federale ha alcuni poteri impliciti, non enumerati espliticamente nella Costituzione, e che il potere dei singoli stati di interferire con le decisioni del governo federale è limitato.[1][2]
Poiché definì la portata dei poteri federali e del Congresso in relazione a quello dei singoli stati, la sentenza McCulloch contro Maryland è considerata la decisione più importante presa dalla Corte Suprema.[3]