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Massacro di Koriukivka
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Il massacro di Koriukivka fu un crimine di guerra contro 6700 residenti[1][2] di Koriukivka, un villaggio della Repubblica Socialista Sovietica Ucraina, l'1-2 marzo 1943 dalle forze di occupazione della Germania nazista, nello specifico dalle SS (Schutzstaffel) e dall'esercito reale ungherese. 1290 case a Koriukivka furono bruciate e sopravvissero solo dieci edifici in mattoni e una chiesa.[3] I residenti delle località vicine vennero intimiditi e si rifiutarono di aiutare i residenti di Koriukivka.[3] Il 9 marzo i tedeschi tornarono a Koriukivka e bruciarono vivi alcuni anziani che erano tornati al villaggio dopo essere fuggiti pensando che fosse al sicuro.[4]
Massacro di Koriukivka | |
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Tipo | massacro |
Stato | ![]() |
Conseguenze | |
Morti | 6700 |
Secondo le prove forensi, le morti sono state provocate in particolare da colpi di armi automatiche ma anche con oggetti contundenti e ustioni. Alcune persone sono state bruciate vive.[5] L'omicidio di massa è stato commesso come punizione per le attività partigiane sovietiche guidate da Aleksej Fëdorov.[2] Koriukivka fu liberata dalle truppe sovietiche il 19 marzo 1943. Nello stesso anno è stato compilato un rapporto sul numero delle vittime e dei danni inflitti. Il massacro di Koriukivka divenne la più grande operazione punitiva tedesca contro i civili nella seconda guerra mondiale.[5]