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Suor Maria Eufrasia Iaconis, al secolo Maria Giuseppina Amalia Sofia Iaconis (in spagnolo María Josefa Amalia Sofía Iaconis[1]; Casino di Calabria, 18 novembre 1867 – Buenos Aires, 2 agosto 1916), è stata una religiosa italiana naturalizzata argentina che dedicò la sua vita all'istruzione dei bambini e all'assistenza ai malati.
Maria Eufrasia Iaconis, F.I.C. venerabile della Chiesa cattolica | |
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Maria Eufrasia Iaconis nel 1890. | |
Religiosa, fondatrice della Congregazione delle Figlie dell'Immacolata Concezione | |
Nascita | Casino di Calabria, 18 novembre 1867 |
Morte | Buenos Aires, 2 agosto 1916 |
Venerata da | Chiesa cattolica |
Fondatrice della Congregazione delle Figlie dell'Immacolata Concezione di Buenos Aires, fu proclamata venerabile della Chiesa cattolica da papa Francesco il 13 maggio 2019[2].
Maria Giuseppina Amalia Sofia Iaconis (chiamata solo Sofia) nacque il 18 novembre 1867 a Casino di Calabria (attualmente Castelsilano), in provincia di Crotone; i suoi genitori furono Luigi Antonio Iaconis e Maria Antonia Spina (quest’ultima morì quando la bimba aveva solo quattro anni). Fu battezzata nella parrocchia di Santa Maria Immacolata. La sua formazione e crescita è stata sempre nel segno della fede, venendo educata da uno zio sacerdote e da una zia suora, Maria Fabiano, che fondò la comunità delle Figlie dell'Immacolata delle Suore della Carità, che si dedicavano all'educazione dei bambini e dei malati. Essendo gravemente ammalata ricevette presto la prima comunione, guarendo poco tempo dopo.
Entrata nelle Suore della Carità assunse il nome di Maria Eufrasia. Nel 1893 la comunità religiosa ricevette una richiesta dall'arcivescovo di Buenos Aires León Federico Aneiros affinché le suore si recassero lì per prendersi cura dell'ospedale italiano della città.
Suor Maria Eufrasia e sette altre partirono quindi alla volta dell’Argentina il 2 agosto 1893. Dapprima le suore incontrarono difficoltà nel gestire l’ospedale, ma grazie anche al carattere paziente, buono e gentile di suor Maria Eufrasia riuscirono a superarle. Intorno a loro nascquero diverse vocazioni e molte giovani ragazze si uniscono a loro, come Giuseppina Tognoni. L’ordine raggiunse il numero massimo di adesioni nell’anno 1894.
La congregazione delle suore venne grave mentre ferita a causa di denunce anonime (non si sa ancora per quale motivo vennero prese) rivolte al Santo Uffizio; la comunità venne quindi sciolta, ma fortunatamente solo in Italia: in Argentina, infatti, l’attività della congregazione continuò.
Suor Maria Eufrasia e le sue consorelle hanno provato a salvare il salvabile, ottenendo l'autorizzazione a fondare una nuova congregazione nel Vicariato di Roma denominata "Figlie della Divina Madre”.
Di ritorno in Argentina, unì le diverse comunità e creò un'altra fondazione all’interno della diocesi di Buenos Aires, ottenendo dal Papa il nome "Figlie dell'Immacolata Concezione".
Su richiesta di un sacerdote di Milano, le suore installarono ivi un oratorio festivo. Nuove consorelle arrivano nella comunità, tra cui Maria Pierina De Micheli.
A partire dal 1914 la sua salute peggiorò e le venne diagnosticato un tumore allo stomaco.
Ricoverata in ospedale nella capitale argentina, morì lì il 2 agosto 1916.
Sepolta per la prima volta nel cimitero della Chacarita a Buenos Aires, la sua salma venne successivamente a Castelsilano, nella cappella della casa natale.
Maria Eufrasia Iaconis venne elevata a venerabile da Papa Francesco il 14 maggio 2019 e le sue gesta vennero riconosciute come “virtù eroiche”; con questo atto è iniziata la causa di beatificazione[3].
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