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specie di animali della famiglia Manidae Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Il pangolino indiano (Manis crassicaudata, Gray, 1827) è un mammifero dell'ordine dei Pholidota.
| Pangolino indiano | |
|---|---|
| |
| Stato di conservazione | |
 In pericolo[1] | |
| Classificazione scientifica | |
| Dominio | Eukaryota |
| Regno | Animalia |
| Phylum | Chordata |
| Classe | Mammalia |
| Sottoclasse | Theria |
| Infraclasse | Eutheria |
| Superordine | Laurasiatheria |
| (clade) | Ferae |
| Ordine | Pholidota |
| Famiglia | Manidae |
| Genere | Manis |
| Specie | M. crassicaudata |
| Nomenclatura binomiale | |
| Manis crassicaudata Gray, 1827 | |
La lunghezza del corpo, testa compresa, è tra 50 e 80 cm; quella della coda tra 45 e 60 cm. Il peso è tra 10 e 18 kg. Il colore delle scaglie è giallo-bruno; la pelle e il pelo (che, come negli altri pangolini asiatici, è anche tra le scaglie) è più scuro, di colore marrone. La testa e gli occhi sono piccoli. Il nome scientifico è dovuto alla grossezza della coda, maggiore di quella delle altre specie di pangolini. Le zampe sono dotate di forti artigli adatti allo scavo. La coda è prensile. Le femmine hanno un solo paio di mammelle.
La dieta consiste di formiche e termiti. Vive al suolo e scava tane, ma è anche un eccellente arrampicatore. Ha abitudini notturne.
La longevità in natura non è nota, ma in cattività può superare i 13 anni.
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Vive in diverse zone dell'India, del Pakistan, in Nepal e nello Sri Lanka. Gli habitat sono vari, dalla foresta alla savana.
La IUCN red list considera questa specie «in pericolo».
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