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numismatico, storico ed erudito francese Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Louis de La Saussaye (Blois, 6 marzo 1801 – Cheverny, 24 febbraio 1878[1]) è stato un numismatico, storico ed erudito francese.
Jean, François de Paule, Louis Petit de La Saussaye nasce a Blois da un'antica famiglia della regione di Orléan[3]. Dapprima si prefigge una carriera militare e poi diventa esattore di imposte a Blois[1]. Si consacra agli studi storici e agli scavi archeologici nella regione dei castelli della Loira e di Blois[4], disegnando tutto ciò che vede[5]. Nel 1835 ottiene una medaglia al concorso delle antichità nazionali[1].
Conseiller général del Loir-et-Cher sotto il Secondo Impero, Louis de la Saussaye è nominato rettore delle accademie di Poitiers e poi di Lyon[4], rispettivamente il 22 agosto 1854 e nel settembre 1856[1]. Si ritira nel giugno 1873[1].
Nel 1828 eredita[6] il castello di Troussay e anche quello di Robert de Bugy a Sours , dei quali dirige il restauro tra il 1850 e il 1873, e partecipa anche al restauro del castello di Blois[7]. In entrambi i casi, egli cerca più un'atmosfera che la veridicità storica, anche ci si aspettava di rispettare al massimo l'architettura e lo stile originali dei luoghi[7]. S'intessa ugualmente al castello di Chambord[8].
Erudito autodidatta, è in corrispondenza con Prosper Mérimée[7], ispettore generale dei Monumenti storici.
Numismatico, fonda nel 1835 — il primo numero è pubblicato nel 1836 —[9] la Revue de la numismatique française con Étienne Cartier, rivista che diventa più tardi la Revue numismatique e che ha avuto una grande influenza sulla conoscenza della monetazione gallica[10]. Alla sua partenza, la direzione della Revue numismatique française sarà presa da Jean de Witte e A. de Longpérier.[11]
Partecipa all'ampliamento dei fondi locali della biblioteca di Blois[12][13], e s'interessa anche delle legende locali[14][15][16].
Muore nel castello di Troussay[1].
Louis de la Saussaye partecipa a diverse società scientifiche. È stato[17]:
È stato commandeur (commendatore) della Legion d'onore[1].
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