Sistema linguistico emiliano-romagnolo
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L'emiliano-romagnolo è un continuum linguistico facente parte della famiglia gallo-italica (la quale comprendente la stragrande maggioranza delle lingue del Nord Italia[1]) comprendente due principali varietà: l'emiliano e il romagnolo (cui si aggiunge il gallo-piceno a seconda degli autori). Tale appellativo è molto avversato dai locutori, a cui preferiscono identificarsi nelle due varietà principali, specialmente in Romagna, o direttamente al dialetto locale cittadino.
Emiliano-romagnolo | |
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Parlato in | Italia San Marino |
Regioni | Emiliano in: Emilia-Romagna ( Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna e Ferrara); Lombardia ( Mantova, Cremona, Lodi, Pavia); Piemonte ( Alessandria); Veneto ( Rovigo); Liguria ( La Spezia); Toscana ( Massa-Carrara, Lucca, Pistoia). Romagnolo in Emilia-Romagna ( Ravenna, Forlì-Cesena, Rimini); Marche ( Pesaro e Urbino); Toscana ( Firenze, Arezzo) San Marino Gallo-piceno in Marche ( Pesaro e Urbino e Ancona) Dialetti altotiberini (forti influenze) in Umbria ( Perugia) e Toscana ( Arezzo) |
Locutori | |
Totale | Ignoto |
Tassonomia | |
Filogenesi | Lingue indoeuropee Italiche Romanze Italo-occidentali Occidentali Gallo-romanze Gallo-italiche Emiliano-romagnolo |
Codici di classificazione | |
ISO 639-2 | eml (obsoleto), roa
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Glottolog | emil1243 (EN)
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Estratto in lingua | |
Dichiarazione universale dei diritti umani, art. 1 In emiliano: Tót al cheriatûri umâni e nâsen lébri e cumpâgn in dignitê e dirét. Chilòur j'în pruvésti ed cunisiòun e'd cunsînsia, e e gh'ân da cumpurtêres ciaschedóna vêrs cl'êtra cun ûn sentimèint ed fradlânsa. (Reggiano)
In romagnolo: | |
Fu riconosciuto, come lingua unica, fra le lingue minoritarie europee nel 1981 (Rapporto 4745 del Consiglio d'Europa). In seguito, nel 2009, la Registration Authority per lo standard ISO 639-3 ha ritirato il codice "eml" che la identificava, sostituendolo con i codici "egl" e "rgn", assegnati rispettivamente all'emiliano e al romagnolo, in riconoscimento della separazione letteraria, culturale e politica fra le due parti della regione.[2] Nel 2015 anche l'UNESCO ha inserito l'emiliano e il romagnolo come due lingue distinte tra quelle meritevoli di tutela contemplate nel Red book of endangered languages.[3]
Le due varietà possono essere considerate separate dal punto di vista culturale e letterario, situazione paragonata talvolta a quella del serbo-croato, rendendole due entità etnolinguistiche differenti.[senza fonte]
Le caratteristiche che distinguono le varietà emiliano-romagnole dalle altre lingue gallo-italiche includono il sistema vocalico caratterizzato dalla sistematica palatalizzazione e dittongazione delle vocali toniche latine in sillaba aperta, e dall'estesa sincope delle vocali atone, con l'eccezione di /a/.[4]