Leggi sulla sodomia negli Stati Uniti d'America
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Le leggi sulla sodomia negli Stati Uniti d'America, che mettevano fuori legge una varietà di atti sessuali e che in alcuni stati erano vigenti fino al 2003, sono state l'eredità di tutta una serie di leggi britanniche con radici nella religione cristiana della tarda antichità[1]. Mentre spesso venivano presi di mira gli atti sessuali tra persone dello stesso sesso, molti di questi statuti possedevano definizioni sufficientemente ampie per poter esser impiegati a mettere fuori legge anche alcuni atti sessuali tra persone di sesso diverso ed agivano a volte anche tra le persone sposate.
Lungo il corso del XX secolo la progressiva liberalizzazione della sessualità americana ha portato via via alla totale eliminazione delle leggi sulla sodomia nella maggior parte degli stati; durante questo periodo di tempo la Corte suprema degli Stati Uniti d'America ha prima confermato la costituzionalità delle leggi sulla sodomia nella sentenza Bowers v. Hardwick nel 1986, per poi annullare la decisione nel 2003 nella sentenza Lawrence contro Texas. Il pronunciamento della Corte Suprema ha di conseguenza invalidato le leggi sulla sodomia ancora esistenti in 14 stati (Alabama, Carolina del Nord, Carolina del Sud, Florida, Idaho, Kansas, Louisiana, Michigan, Mississippi, Missouri – in tutto lo stato –, Oklahoma, Texas, Utah e Virginia).