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romanzo scritto da Simon Scarrow Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
La profezia dell'aquila è un romanzo storico di Simon Scarrow ambientato nell'anno 45 d.C., pubblicato in Italia nel novembre 2013 dalla casa editrice Newton Compton.
La profezia dell'aquila | |
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Titolo originale | The Eagle's Prophecy |
Autore | Simon Scarrow |
1ª ed. originale | 2005 |
1ª ed. italiana | 2013 |
Genere | Romanzo |
Sottogenere | Romanzo storico |
Lingua originale | inglese |
Ambientazione | Impero Romano, Ravenna e la Costa Illirica durante il regno dell'Imperatore Claudio |
Protagonisti | Quinto Licinio Catone, Lucio Cornelio Macrone |
Antagonisti | Aiace, Telemaco |
Altri personaggi | Vespasiano, Vitellio, Narciso |
Serie | Eagles of the Empire |
Preceduto da | La battaglia finale |
Seguito da | L'aquila dell'impero |
È il sesto romanzo della Eagles of the Empire Series con protagonisti Macrone e Catone.
Nella primavera del 45 d.C., quinto anno del regno dell'Imperatore Claudio, i centurioni Macrone e Catone si trovano a Roma in quanto congedati dalla Seconda Legione, e rientrati dalla Britannia, sono in attesa che un'indagine ufficiale chiarisca il loro coinvolgimento nella morte del centurione Massimo. Per passare il tempo si recano al Circo Massimo per assistere alla corsa delle bighe. Finalmente convocati dal segretario imperiale Narciso, viene fatta loro un'offerta a cui non possono rifiutare: se vogliono uscire puliti dalla faccenda, dovranno salvare un agente imperiale, Caio Celio Secondo, rapito dai pirati al largo della costa illirica, e soprattutto recuperare alcune misteriose pergamene di vitale importanza. In gioco vi è la salvezza dell'imperatore Claudio ed il futuro di Roma.
Catone e Macrone si mettono in viaggio, a piedi, per raggiungere Ravenna. Lungo la strada fanno una sosta ad Ocriculum[1] dove incontrano Vitellio e vengono a sapere che saranno ai suoi ordini in quanto anche lui è in viaggio per Ravenna, e con il grado di Prefetto assumerà il comando della flotta imperiale di stanza nel porto della città. Il loro viaggio prosegue con tappe nelle cittadine di Hispellum[2], Urbinum[3] ed Ariminum[4].
Appena giunti a Ravenna Vitellio comunica a Catone che i pirati di Telemaco hanno da poco saccheggiato e raso al suolo la colonia di Lissus[5]., ed hanno chiesto un incontro per stabilire le modalità del riscatto per le pergamene. Catone viene inviato all'incontro, che si svolge al largo, e qui Telemaco gli comunica che entro due mesi deve ricevere una risposta per la consegna di un riscatto che deve essere superiore ai venti milioni di sesterzi. Telemaco consegna a Catone anche la scatola che conteneva le pergamene ma con dentro lo scalpo di Gaio Manlio, ormai ex governatore di Lissus.
Vitellio comunica la sua strategia a Catone, consistente in un attacco in massa con il grosso della flotta alle coste dove è più probabile si trovi la base dei pirati. Prima della partenza Catone e Macrone si recano nella locanda gestita dalla compagna di Minucio, Il delfino ballerino, dove Macrone scopre che la compagna di Minucio non è altri che sua madre Porzia, che lui non vedeva da venti anni.
La missione diventa sempre più complicata e la reazione romana non comincia bene in quanto la flotta, durante la sua prima uscita per raggiungere le coste della Dalmazia, viene attaccata dai pirati subendo gravi perdite. Vitellio riesce a far approdare in un luogo sicuro la flotta superstite e invia Catone a Ravenna per richiedere rinforzi in navi ed uomini.
Una volta giunto a Ravenna, Catone scopre che Vitellio ha intenzione di addossare tutta la colpa della disfatta a lui, e con uno stratagemma riesce a far giungere all'imperatore la vera versione dei fatti. Catone quindi raggiunge di nuovo la costa della Dalmazia e si riunisce a Vitellio con i rinforzi. Per riportare il vantaggio dalla parte dei romani, Vitellio decide di organizzare un'imboscata per catturare alcune navi dei pirati e facendo guidare l'azione a Macrone e Catone, l'operazione viene conclusa con successo, a cui si aggiunge anche la cattura del luogotenente Aiace, che si rivelerà il figlio del comandante dei pirati Telemaco. Messo sotto tortura Aiace confessa l'ubicazione della base dei pirati, ma prima che Vitellio possa sfruttare questa informazione, per affrontare i pirati, giunge su di un'imbarcazione proveniente da Ravenna Vespasiano, l'ex Legato della Seconda Legione, che revoca il comando della flotta a Vitellio, con l'accusa di aver subito gravi perdite per sua incapacità, e assume lui il ruolo di Prefetto a comando della flotta.
Vespasiano dimostra subito le sue capacità in questo campo: grazie ad uno stratagemma, organizza l'assalto alla fortezza dei pirati che viene espugnata. Ma a causa del tradimento di Vitellio il prigioniero Aiace riesce a scappare ed a ricongiungersi con il padre. Nello scontro finale si scopre che il centurione Minucio era una spia al soldo dei pirati e Macrone lo costringe al suicidio. Frattanto Catone e Vespasiano scendono a patti con Telemaco per avere i rotoli con le profezie in cambio della vita di Aiace. Telemaco ed i comandanti dei pirati vengono crocefissi mentre Aiace e tutti gli altri prigionieri vengono venduti come schiavi.
Anno | Età Macrone | Età Catone | Ambientazione |
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45 d.C. | 37 anni | 20 anni |
La profezia dell'aquila è il primo romanzo della serie a non essere ambientato in Britannia. Ed è anche il primo dei tre romanzi in cui compare la figura di Aiace, gli altri due romanzi sono Il gladiatore e La legione.
La vita del comandante dei pirati Telemaco viene approfondita nella serie Pirata pubblicata, in cinque volumi, nell'arco del 2019 e raccolta in unico volume in La flotta degli invincibili.
La flotta degli invincibili, anche se narra eventi di venti anni precedenti, lo si può considerare il prequel de La profezia dell'aquila.
È il primo romanzo in cui compare il personaggio di Porzia, la madre di Macrone. Sarà protagonista anche in altri tre romanzi Il sangue dell'impero, Per l'onore di Roma e Nel nome di Roma.
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