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romanzo scritto da Dan Simmons Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
La caduta di Hyperion è un romanzo di fantascienza scritto nel 1990 dall'autore statunitense Dan Simmons. È il seguito di Hyperion e costituisce il secondo capitolo della serie dei Canti di Hyperion (seguito da Endymion).
La caduta di Hyperion | |
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Titolo originale | The Fall of Hyperion |
Rappresentazione dello Shrike presso le Tombe del tempo | |
Autore | Dan Simmons |
1ª ed. originale | 1990 |
Genere | romanzo |
Sottogenere | fantascienza (space opera) |
Lingua originale | inglese |
Serie | Canti di Hyperion |
Preceduto da | Hyperion |
Seguito da | Endymion |
Il romanzo non è strutturato a storie separate come il precedente ma è narrato dalla prospettiva del cìbrido (un clone umano controllato da un'intelligenza artificiale creata dal TecnoNucleo ma da questo separata) di John Keats (poeta a cui il libro è dedicato).
«A John Keats,
il cui nome è scritto
nell'eternità»
Il romanzo inizia dove si conclude il precedente capitolo. Su Hyperion le maree temporali che generano i campi anti-entropici vanno esaurendosi e le Tombe del Tempo sono in procinto di aprirsi ed entrare in sincrono coi pellegrini che, travolti da una violenta tempesta, devono trovare un modo di sopravvivere e affrontare lo Shrike. Nel frattempo, nello spazio del pianeta, è in corso un duro confronto tra i rinnegati Ouster e le forze dell'Egemonia; Meina Gladstone, Primo Funzionario Esecutivo, per ottenere informazioni sull’andamento del pellegrinaggio, sceglie come consulente l’artista Joseph Severn, un cìbrido la cui essenza (la medesima del cìbrido Johhny del romanzo precedente) abita il TecnoNucleo (ovvero l’agglomerato di Intelligenze artificiali che “governa” ogni elemento tecnologico dell’Egemonia, tra cui, in particolare, i teleporter, un mezzo di trasporto fondamentale concesso dal TecnoNucleo che consente all'umanità di spostarsi istantaneamente da un mondo all’altro, evitando alla popolazione insanabili debiti temporali causati dai lunghi viaggi interstellari). Con l'evolversi della vicenda si assiste a un pesante coinvolgimento nella storia delle Intelligenze artificiali. Le motivazioni, le relazioni con gli esseri umani ed i veri obiettivi delle IA diventano sempre più inquietanti nel dipanarsi della storia.
Nell’epoca di massima decadenza, gli Ouster, nomadi transgenici altamente progrediti, hanno iniziato un processo di invasione totale e fatto breccia nelle forze armate di difesa dell’Egemonia: determinati a reclamare il pianeta Hyperion in quella che sembra essere una guerra di estinzione di massa. Gli Ouster attaccano Hyperion in forze, riuscendo a spezzare le linee difensive e minacciando di invadere e conquistare il misterioso pianeta. L’Egemonia si trova costretta a rispondere trasferendovi gran parte della sua flotta, ma si trova inaspettatamente presa alle spalle: orde di Ouster spuntano all’improvviso vicino a diversi pianeti dell’Egemonia e li distruggono. In realtà tali imprevisti invasori sono creature del Nucleo, mandate dalle IA più ostili agli uomini. È noto infatti che esistono tre fazioni in conflitto all'interno del TecnoNucleo: gli Stabili (che vogliono preservare una simbiosi tra macchine e Umani), i Volatili (che perseguono il fine dell'estinzione della razza umana) e i Finali (il cui solo scopo è ottenere l'Intelligenza Finale). Tutte le IA perseguono un obiettivo comune: arrivare alla creazione di un dio da loro definito come l'Intelligenza Finale (IF), un deus ex machina che possa competere con una seconda IF creata dall’Umanità in un lontano futuro. Il cìbrido di John Keats (combinato a una intelligenza artificiale basata sulla personalità recuperata del vero poeta inglese) rappresenta un inviato della fazione favorevole agli esseri umani, gli Stabili.
Con il procedere della vicenda, gli intrecci diventano sempre più complessi e il cìbrido Keats riesce, dopo un viaggio nella matrice del TecnoNucleo verso Ummon, il suo creatore, a scoprire che il conflitto tra le fazioni del TecnoNucleo deriva dalla futura guerra che nascerà tra l'Intelligenza Finale delle IA e quella che nascerà dalla coscienza degli esseri umani. Ma in questo conflitto senza tempo, l’Empatia – una delle tre componenti che costituisce la divinità umana – fugge. Viene dunque mandato indietro nel tempo lo Shrike, il cui Albero della Sofferenza, dove il mostro conficca le proprie vittime per condannarle a un'eternità di tormenti, dovrebbe costituire un richiamo per l’Empatia.
Le IA sono consce che l’Intelligenza Finale le utilizzerà come schiavi e poi le ucciderà, allo stesso modo in cui esse hanno usato e usano gli esseri umani (si scopre infatti che il parassita crucimorfo è un'idea del TecnoNucleo per riciclare le persone e consentire la progressiva perdita di coscienza). Alcune IA, tuttavia, soprattutto quelle della fazione degli Stabili, non vogliono essere eliminate e collaborano quindi con gli umani, svelando parte dei segreti del Nucleo. Difatti Ummon comunica al cìbrido anche dove risiede fisicamente il Nucleo stesso: le IA "vivono" all'interno della Rete dei teleporter che collega i mondi dell'Egemonia e sfruttano parassiticamente a scopo computazionale le reti neurali dei miliardi di viaggiatori della Rete nell'istante in cui questi passano da un teleporter all'altro. Questa scoperta porta Gladstone a capire che la causa di distruzione della Terra fu indotta dal TecnoNucleo al fine di costringere gli esseri umani a espandersi nei mondi terrestri ed extraterrestri in modo da dover obbligatoriamente utilizzare i teleporter e fornire alle IA la potenza computazionale necessaria per creare la loro Intelligenza Finale. Di fronte a questa scoperta, la Prima Funzionaria viene costretta a una scelta molto dolorosa: deve infatti ordinare di distruggere la Rete teleporter, su cui la stessa Egemonia si fonda, e condannare all'isolamento centinaia di mondi e alla morte miliardi di persone.[N 1] La caduta di Hyperion sancisce la fine dell'Egemonia dell'Uomo.
Contemporaneamente a ciò, si assiste allo sviluppo della vicenda dei pellegrini, la cui missione sembra oramai legata alla salvezza dell'intera razza umana ma chiaramente legata anche agli interessi della Chiesa della Redenzione finale e in qualche modo anche agli interessi del TecnoNucleo, i cui legami con il culto Shrike cominciano a delinearsi. L'avventura dei pellegrini è connessa all'avvento di una figura messianica che sarà la chiave della lotta futura tra l'Intelligenza Finale del TecnoNucleo e quella umana.[N 2]
Il romanzo è stato ben accolto, con buone recensioni da New York Times[1] e Kirkus Reviews.[2] Nel 1991 ha vinto il BSFA Award come miglior romanzo[3] e il Premio Locus per il miglior romanzo di fantascienza.[4] È stato nominato nel 1991 come miglior romanzo per il Premio Hugo[5] e per il Premio Nebula.[6]
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