Kegare
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Kegare (穢れ ・ 汚 れ?, kegare) è il termine giapponese per definire uno stato di impurità e di contaminazione fisica o spirituale, per lo più associata al contatto, diretto o indiretto, con la morte, il sangue e la malattia.[1]
Nello shintoismo tradizionale, per il quale la purezza è una condizione fondamentale per entrare in contatto con i kami, kegare è ritenuto causa di ira per gli dei e fonte di pericolo, avversità e sfortuna per gli esseri umani;[2] è considerato una forma di tsumi (罪? atto distruttivo e impuro, violazione di un tabù), uno stato temporaneo che può essere rimosso ripristinando lo stato di purezza con riti di purificazione chiamati harae (祓?) o misogi (禊?).[3][4]
Nel buddismo il concetto di kegare, più che all'impurità rituale si riferisce ad uno stato di imperfezione mentale e spirituale.[2]
Fino al XIX secolo le donne, potenzialmente ritenute impure a causa della loro fisiologia, avevano un accesso ristretto o del tutto negato a determinati riti religiosi, luoghi sacri, incluse montagne e matsuri; alcune restrizioni vennero abolite dal governo con un editto nel 1872, ma altre sono ancora vigenti.[5][6]
Il concetto di impurità è presente anche nella Bibbia, nelle regole dietetiche del Levitico, ed è comune a molte società in diverse parti nel mondo, come ad esempio in Africa in alcune tribù bantu, tra gli Yurok nella California settentrionale, o nel sud dell’India, dove il tittu, concepito come una sostanza invisibile che emana durante la morte e le mestruazioni, è uno degli elementi principali della religiosità tamil.[7][8][9]
L'antropologa britannica Mary Douglas, nel suo studio sul concetto di impurità in diverse culture del mondo, ha evidenziato come le definizioni di puro e impuro riflettano il sistema simbolico e classificatorio con il quale i gruppi sociali regolamentano le relazioni e i comportamenti al proprio interno e individuano e gestiscono le potenziali minacce; l'impurità non sarebbe una proprietà intrinseca dell'agente contaminante, ma esisterebbe in relazione a un sistema culturale strutturato.[10]
Diversi studiosi concordano nel considerare i rituali di impurità kegare una caratteristica fondamentale della vita sociale dei villaggi, includente "una categoria di minaccia che ha strutturato gran parte dell’interazione sociale giapponese".[11]