José Tomás Boves
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José Tomás Boves, detto Leone dei Llanos, l' Urogallo, la Bestia a cavallo o semplicemente taita.[1][2] (Oviedo, 18 settembre 1782 – Anzoátegui, 5 dicembre 1814) è stato un generale spagnolo.
José Tomás de Boves y de la Iglesia | |
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Soprannome | Leone dei Llanos, l'Urogallo |
Nascita | Oviedo, 18 settembre 1782 |
Morte | Urica, stato di Anzoátegui, 5 dicembre 1814 |
Dati militari | |
Forza armata | Esercito Reale di Barlovento (Regno di Spagna) |
Guerre | Guerra d'indipendenza del Venezuela |
Nemici storici | Simón Bolívar |
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Era il comandante dell'Esercito Realista di Barlovento[3] (nota anche come la "Legione Infernale")[4] che diventò un caudillo dei llanero durante la Guerra d'indipendenza del Venezuela, nel periodo che pose fine alla seconda repubblica venezuelana (1813 - 1814). Nel corso della sua breve ma ben nota carriera militare, Boves si trasforma in un autentico "caudillo" popolare. Sfruttando il risentimento sociale delle classi povere contro gli abusi e lo sfruttamento da parte della aristocrazia creola (ovvero di bianchi nati nelle colonie), scatenò una feroce offensiva contro gli eserciti indipendentisti e si trasformò in un incubo per la causa repubblicana portata avanti dalle classi elitarie venezuelane, portando allo sterminio di buona parte della popolazione di pelle bianca.
Simón Bolívar lo chiamava El Azote de Dios (il castigo di Dio).[5] Secondo Bolívar, circa 80.000 persone morirono a causa delle battaglie e razzie compiute dagli uomini di Boves.[6] Nel 1814 si persero a causa della guerra tra 100.000 e 150.000 vite.[7] Miquel Izard Llorens, storico dell'Università di Barcellona, Spagna, sostiene che l'estrema infamia che circonda Boves e le sue truppe sia il prodotto di un lungo lavoro di diffamazione elaborato nell'epoca posteriore all'indipendenza venezuelana.[8] Boves e il suo successore alla morte, il luogotenente Morales, saccheggiarono le città di Valencia, Caracas, Cumaná, Barcelona e Maturín, commettendo terribili massacri e ammassando grande bottino.[9]
Il comando di Boves e del suo successore Francisco Tomás Morales costituisce una causa fondamentale per la caduta della Seconda Repubblica. Nonostante questo non giunse mai a governare il paese, dato che mentre guidava l'esercito realista nella fondamentale battaglia di Urica, vinta dalle sue truppe, rimase mortalmente ferito in battaglia.