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Jordan Peterson
psicologo canadese / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
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Jordan Bernt Peterson (Edmonton, 12 giugno 1962) è uno psicologo e saggista canadese.
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Come studioso, le sue principali aree di ricerca sono la psicologia sociale, della personalità e quella anormale,[1] con un particolare interesse per la psicologia delle credenze religiose e ideologiche,[2] e l'analisi e il miglioramento della personalità e delle prestazioni individuali.[3]
Peterson è cresciuto a Fairview, nell'Alberta. Ha conseguito un B.A. in scienze politiche nel 1982 e un B.A. in psicologia nel 1984, entrambi presso l'Università dell'Alberta, e un Ph.D. in psicologia clinica nel 1991 presso la McGill University. Dopo essere rimasto per due anni alla McGill University in qualità di post-doc, si è trasferito in Massachusetts, dove ha lavorato come assistente e professore associato al dipartimento di psicologia presso l'Università di Harvard. Nel 1997 ha ottenuto il ruolo di professore ordinario presso l'Università di Toronto.
Nel suo primo libro, Maps of Meaning: The Architecture of Belief, pubblicato nel 1999, ha esaminato diversi campi accademici per descrivere la struttura dei sistemi di credenze, miti e ideologie, il loro ruolo nella regolazione delle emozioni, nella creazione di senso, e per spiegare come alcuni di questi sistemi siano arrivati a motivare dei veri e propri genocidi.[4][5][6] Il suo secondo libro, 12 regole per la vita. Un antidoto al caos, è stato pubblicato nel gennaio 2018.[7][8][9]
Nel 2016 Peterson ha pubblicato sul proprio canale YouTube una serie di video in cui criticava la dottrina del politicamente corretto e il disegno di Legge C-16 elaborato dal governo canadese. I video hanno innescato una controversia che ha ricevuto una considerevole copertura mediatica[7][8][9], facendo sì che l'autore sia oggi molto noto come critico dell'ideologia woke, della teoria queer e del femminismo postmoderno.