Joan Wallach Scott
storica statunitense / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
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Joan Wallach Scott (Brooklyn, 18 dicembre 1941) è una storica statunitense.
«In sostanza, il mio argomento è sempre stato quello delle relazioni di potere asimmetriche. La disuguaglianza di genere è la matrice»
(Joan W. Scott, Intervista, Libération, 2018)
![Thumb image](http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/c/c3/Joan_scott1.jpg/220px-Joan_scott1.jpg)
Dopo aver dedicato i suoi primi studi al movimento operaio francese in un'ottica marxista, verso la fine degli anni settanta, sotto la spinta del femminismo, indirizza i suoi interessi verso la storia delle donne, pubblicando con la storica Louise Tilly il libro Women, Work, and Family, che rappresenta una svolta negli studi sulla divisione sessuale del lavoro.[1] Negli anni ottanta del Novecento il suo incontro con la teoria post-strutturalista la conduce a interrogarsi sui presupposti dell'analisi storica e ad introdurre il genere come categoria storiografica da indagare nella sua costruzione discorsiva, al pari delle altre categorie di classe, identità, etnia.[2]
L'articolo Il "genere": un'utile categoria di analisi storica, pubblicato nel 1986 nell'American Historical Review, ampiamente diffuso negli Stati Uniti e in Europa, la rende tra le prime teoriche della gender history.[3]
A partire dagli anni novanta il linguaggio dell’universalismo repubblicano e il suo funzionamento all'interno delle rappresentazioni della storia francese costituiscono uno dei suoi campi di ricerca privilegiati, diventando materia di riflessione anche nel dibattito pubblico, in cui interviene in materia di questioni razziali e religiose, politiche di integrazione, identità nazionale, sessualità, parità dei diritti, libertà di insegnamento.[4]