Ippoliti (famiglia)
famiglia nobile mantovana / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
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Ippoliti, nobile e antica famiglia mantovana risalente all'XI secolo. Originaria del Lazio, ebbe come capostipite un Sant'Ippolito che venne martirizzato a Roma nell'anno 261.[1] In seguito alcuni componenti della famiglia fuggirono e ripararono nel nord Italia, acquisendo vaste proprietà terriere nelle zone di Novi e Campagnola, in Emilia. Nel XIII secolo divennero proprietari di possedimenti nella zona di Suzzara, dominio del vescovo di Mantova. Alcuni componenti della famiglia si dedicarono alle manifatture della lana. A Mantova possedevano diversi palazzi e fecero parte dell'aristocrazia comunale.
Ippoliti | |
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D'azzurro alla banda d'oro alias Di rosso alla banda d'oro | |
Stato | Italia |
Titoli | Conti, poi Marchesi |
Fondatore | Sant'Ippolito |
Ultimo sovrano | Luigi Ippoliti |
Data di fondazione | XI secolo |
Data di estinzione | 1873 |
Etnia | italiana |
Nel 1305 Albertino Ippoliti sposò Felicina Bonacolsi, figlia di Selvatico, dei signori di Mantova, portando in dote ricchi possedimenti terrieri nel mantovano. Questi comprendevano anche il Feudo di Gazoldo, confermato feudo imperiale il 20 dicembre 1354 dall'imperatore Carlo IV di Boemia. Albertino ricevette il titolo comitale e divenne il capostipite del ramo della famiglia che resse il feudo sino al 1796.
Nella capitale del feudo che da loro prese il nome, Gazoldo degli Ippoliti, possedevano anche una zecca, aperta nel 1590 e chiusa dopo alcuni anni dall'imperatore Rodolfo II d'Asburgo a causa delle continue contraffazioni.[2]