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Ipotesi della grande virata
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Nell'astronomia planetaria, l'ipotesi della grande virata suggerisce che dopo la sua formazione a 3,5 UA di distanza dal Sole, Giove sarebbe migrato verso l'interno del sistema solare fino a raggiungere una distanza di 1,5 UA dal Sole prima di invertire la rotta. L'inversione sarebbe avvenuta grazie alla cattura di Saturno in una risonanza orbitale; il processo migratorio verso l'esterno si sarebbe arrestato quando Giove fosse giunto in prossimità della sua attuale orbita, a 5,2 UA dal Sole. L'inversione della migrazione di Giove è paragonata al percorso di una barca a vela che cambia direzione (virata) mentre viaggia controvento[1].
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Il disco planetesimale sarebbe stato troncato a 1,0 UA dal Sole dalla migrazione di Giove, limitando il materiale disponibile per la formazione di Marte[2]. Giove avrebbe attraversato due volte la cintura degli asteroidi, disperdendo gli asteroidi prima verso l'esterno e poi verso l'interno. La fascia che ne sarebbe risultata ha una massa relativamente piccola, si compone di corpi le cui inclinazioni ed eccentricità sono piuttosto varie e sarebbero provenienti sia dalla porzione interna del sistema, sia dalla esterna rispetto alla posizione originaria di formazione di Giove[3]. I detriti prodotti dalle collisioni tra i planetesimi spazzati via da Giove potrebbero aver spinto una prima generazione di pianeti verso il Sole[4].