100.000 - 150.000 uomini, 80.000 - 100.000 arcieri a cavallo, con potenti macchine da assedio
400.000 - 450.000 uomini, sebbene non organizzati in eserciti; le guarnigioni solo nelle città e il bassissimo tasso di reclutamento impedirono la mobilitazione della maggior parte di essi.
Perdite
Sconosciute
150.000 soldati e 2,5 - 4 milioni di civili uccisi
Inizialmente non era intenzione dell'Impero mongolo di invadere l'Impero della Corasmia. Infatti, secondo lo storico persiano Juzjani, Gengis Khan inviò un messaggio all'imperatore della Corasmia, ʿAlāʾ al-Dīn Muhammad, cercando di stabilire rapporti commerciali e indicandolo come suo pari: "Io sono padrone delle terre del sole calante, mentre tu governi quelle del sole nascente. Concludiamo un trattato stabile di amicizia e pace."[2] L'unificazione originaria dei Mongoli di tutto "il popolo nelle tende di feltro" prevedeva l'unione di tutte le tribù nomadi in Mongolia, quindi i Turcomanni e successivamente le altre popolazioni nomadi. Questo avvenne senza grandi spargimenti di sangue e con poche perdite materiali. Le guerre con gli Iurceni tuttavia avevano mostrato quanto potessero essere crudeli i Mongoli. Shah Muhammad acconsentì con riluttanza al trattato di pace, ma non era destinato a durare. La guerra iniziò meno di un anno dopo, quando una carovana mongola e i suoi inviati furono massacrati nella città corasmia di Otrar. Nella guerra successiva, durata meno di due anni, il grande Impero corasmio fu completamente distrutto e intere popolazioni vennero sterminate.