Indianizzazione del Sud-est asiatico
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L'indianizzazione del Sud-est asiatico si riferisce alla portata storica che ha assunto la cultura dell'India ad est del subcontinente indiano. Ciò riguarda in particolar modo la diffusione dell'induismo e del buddhismo dall'India al Sud-est asiatico da parte di viaggiatori e commercianti marittimi tra il V ed il XV secolo attraverso la Via della seta. Furono inoltre introdotti nella regione sistemi di scrittura indiani come l'alfabeto Pallava utilizzato dalla dinastia Pallava dell'India meridionale.[1][2]
Tale fenomeno coinvolse anche l'Asia centrale e orientale. Ad esempio l'impero Gupta, che dominò il nord del subcontinente indiano, fu strumentale nella diffusione dell'alfabeto siddham in Cina e in Giappone.[3][4]
Il termine vuole inoltre descrivere l'istituzione di regni nel Sud-est asiatico che si rifacevano a modelli di civiltà indiane con la diffusione della loro forma di scrittura, architettura, organizzazione sociale ed amministrazione[5][6]. Ad ovest questa "Grande India" si sovrappone parzialmente con il mondo iranico o "Grande Persia" nelle catene montuose dell'Hindu Kush e del Pamir.
La definizione è infine correlata alle incertezze topografiche che circondano le indie Orientali durante l'epoca delle esplorazioni geografiche intraprese dagli europei.